LIBRI Gli indifferenti

Borghesi inermi, stanchi e apatici nel romanzo di un giovanissimo Moravia

    di Roberta Errico

Nel 1929 il ventiduenne Alberto Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle, pubblica a sue spese il romanzo Gli indifferenti.  Moravia ricordando anni dopo la stesura del suo primo romanzo, scrisse nel saggio L’uomo come fine: “Essendo nato e facendo parte di una società borghese ed essendo allora borghese io stesso, Gli indifferenti furono un modo per farmi rendere conto di questa mia condizione”.

Il romanzo Gli indifferenti narra un momento particolarmente misero nella vita di una famiglia non più benestante, gli Ardengo. Mariagrazia è vedova e convive in una grande villa nel centro di Roma con i figli Carla e Michele. La loro quotidianità è accompagnata dalla presenza di altri due personaggi: Lisa e Leo, rispettivamente l’amica e l’amante della signora Mariagrazia. La storia incomincia con le avance spregiudicate che Leo Merumeci rivolge alla giovane Carla e con la notizia che, dato il dissesto economico in cui la famiglia è caduta, lo stesso Merumeci acquisterà tutti i loro beni all’asta, compresa la casa.

La storia è un susseguirsi di taglienti bassezze che i personaggi si infliggono a vicenda. L’apatia morale dei protagonisti, gli permette di compiere vergognosi compromessi. Maria Grazia, nel corso del racconto, si accorge che il compagno la sta trascurando, mentre vorrebbe maggiori attenzioni da parte sua. La donna per di più si convince che l’amante la stia tradendo con un'altra, e sospetta della sua amica Lisa. In realtà Lisa è innamorata del figlio dell'amica, Michele, ma il giovane è incapace di provare sentimenti: è indifferente a tutto ciò che lo circonda. Lisa, rendendosi conto della freddezza del ragazzo nei suoi confronti, lo provoca raccontandogli della relazione tra il compagno della madre e sua sorella Carla. Questa è l’unica notizia che smuove leggermente i sentimenti di Michele, che prova a reagire, ma più per il buon nome della famiglia che per un reale desiderio di vendetta.

I protagonisti del libro sono senza dubbio i due personaggi più giovani. Carla e Michele sono due ventenni accomunati da un grigio sentimento di arrendevolezza, si dimostrano conservatori anche più della loro anziana madre. In particolar modo Carla, decide di cedere al corteggiamento libidinoso di Merumeci anche se non lo ama affatto, perché è l’unico in grado di assicurarle una vita da signora. Michele, dal canto suo, è un eroe romantico ma solo in potenziale, non trova la forza di compiere un gesto salvifico per sé e per le donne della sua vita. Proverà a difendere l’onore della madre e della sorella cercando di uccidere Merumeci, ma lo fa presentandosi alla sua porta con una pistola scarica e suscitando anche un’umiliante ilarità da parte del vecchio affarista.

L’indifferenza in cui i protagonisti del libro si sono crogiolati per anni, li ha resi inermi, stanchi e incapaci di reagire anche quando pesantemente offesi. La storia si conclude con un finale aperto: Carla ha deciso di sposare Leo, ma non lo ha annunciato ancora alla madre Mariagrazia. Il libro affascinò il regista Francesco Maselli che, anni dopo nel 1962, girò il film omonimo con Claudia Cardinale.





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