La Lippitalia e il talento dell'attesa

Cosa c'è piaciuto e cosa no dei Mondiali 2006

    di Max De Francesco

Bisogna saper perdere, ma non ditelo ai francesi perché si rischia una testata alla Zizou. Dritta in petto, senza pietà, né pentimenti, perché la sconfitta contro i maccheroni e i pizzaboys brucia il peperino. Italiani, brava gente: bravissimi soprattutto a rodere dentro, a prenderlo in quel posto con onore e poesia. Vedi i Mondiali del ’94, persi ai rigori contro i brasiliani con le lacrime a catinelle di un Baresi stremato; vedi i Mondiali del ’98, buttati fuori ai quarti proprio dai francesi, sempre dopo la lotteria degli undici metri, con la traversa colpita da Di Biagio che vibra e sfotte ancora; ultima beffa, poi, la finale agli Europei del 2000, ancora i galletti a sgambettarci dopo un partita gagliarda della Nazionale di Zoff: titolo perso col golden gol di Trezeguet, Toldo uccellato ai supplementari, la Marsigliese in paradiso e i Fratelli d’Italia nei calci d’angolo dell’inferno. A furia di rodere, c’eravamo convinti che ai rigori avremmo perso sempre: italiani emotivi, cuori fragili, nervi a zonzo. Dall’altra parte, invece, i francesi, che di rigore erano andati avanti in questi Mondiali tedeschi e di rigore erano convinti di superarci. Bisogna saper perdere, ma la Francia, come si dice a Napoli, è iute in frèva, è andata nel nervoso, gli è salita la febbre della rabbia.

La Lippitalia è stata la squadra della brava gente. Degli antieroi e degli eroi all’ultimo giro. La squadra smontata dai media ancor prima della partita d’esordio col Ghana; ridicolizzata da una ciurma di giornalisti dopo la partita durissima con gli Usa (Vittorio Zucconi, che di calcio ne capisce come Flavia Vento di politica, gridò dopo il match: «Quest’Italia è vergognosa»); presa di mira da un centrocampo di commentatori offesi perché il mister non dava le formazioni; ignorata, alla partenza per la Germania, dalle Autorità, perché, forse, non era conveniente esaltare e fiatare passione su 23 giocatori e un allenatore che del sistema calcio, messo sotto accusa dai magistrati, erano comunque, vuoi o noi vuoi, Gea o non Gea, i protagonisti. Questa squadra dei Materazzi e dei Pirlo, dei Gattuso e dei Grosso, dei Perrotta e degli Zambrotta, questa armata brancaleone di cognomi piccoli e poco sontuosi, che non dicono niente ma rivelano tutto, ha vinto i Campionati del Mondo. Chi vince ha sempre ragione. Soprattutto, poi, quando trionfa con merito, mettendo in campo le qualità dell’italiano vero: la capacità di subire, l’umiltà, la ricerca del guizzo, il talento dell’attesa, la compassione, la conoscenza della sconfitta. Ultima nota: il ritorno degli azzurri in patria è stato bellissimo, meno bella è stata la parata dei politici: inutile, inopportuna e chiassosa. Un’autentica caciara del governo Prodi. Lo sfogo di Gigi Riva la dice tutta: «Ieri siamo stati ricevuti da tante autorità, tutta gente che però a Coverciano non abbiamo visto».      

 

Come Nick Hornby, lo scrittore calciomane, autore di Febbre a 90°, che nei suoi libri ama mettere in classifica tutto, stiliamo anche noi, a Mondiali finiti e vinti, una graduatoria di dieci cose che ci sono piaciute e dieci che è meglio dimenticare.

 

10 cose che ci sono piaciute

- Cannavaro che va in cielo con la coppa.

- Barthez accovacciato dopo il rigore del trionfo di Grosso. Goduria immensa.

- Il tricolore dedicato a Pessottino.

- Gli occhi di Totti prima di battere il rigore contro l’Australia. Roba da film di Sergio Leone.

- Fabio Grosso che, dopo il gol ad arcobaleno contro la Germania, corre e non ci crede.

- Fabio Caressa e Beppe Bergomi (commentatori Sky) che gridano: Campioni del Mondo!!!

- Marco Mazzocchi (Notti Mondiali, Raiuno) senza voce.

- Carolina Morace (Il gol sopra Berlino, la 7) che zittisce Aldo Agroppi.

- Lo striscione intravisto a Piazza del Plebiscito a Napoli: «E ora ridateci la Gioconda».

- Marcello Lippi che, prima del rigore decisivo di Grosso, si aggiusta gli occhiali.

 

10 cose da dimenticare

- Marco Civoli e Beppe Mazzola (commentatori Rai) che gridano una sola volta: Campioni del Mondo!

- Gli improbabili vestiti del ministro senza spogliatoi Giovanna Melandri.

- Il morso di Ballack sulla caviglia di Totti.

- Marco Tardelli (Notti Mondiali, Raiuno) che massacra all’inizio dei Mondiali Fabio Grosso.

- Domenech, allenatore della Francia, che applaude Zidane dopo l’espulsione.

- La madre di Zidane che vuole nel piatto i testicoli di Materazzi.

- L’esperta di labiale ingaggiata dal Times per decifrare l’insulto di Materazzi.

- Clemente Mastella che, in trasferta «mondiale», come Paolini, quello del preservativo, «cerca» l’inquadratura dietro il presidente Napolitano.

- La faccia di Blatter. Blatte.

- Camoranesi che non canta l’inno di Mameli.

 

Riviviamo i Mondiali 2006 con Fabio Caressa e Beppe Bergomi

Scarica mp3 di Italia-Francia: gol di Materazzi

http://www.iuppiternews.it/file/MaterazziGol.mp3

Scarica mp3 di Italia-Francia: gol di Grosso e Campioni del Mondo!

http://www.iuppiternews.it/file/GrossoGolCampioni.mp3

Scarica mp3 di Germania-Italia: gol di Grosso e Del Piero

http://www.iuppiternews.it/file/germaniaitaliasky.mp3

Scarica mp3 di Italia-Australia: gol su rigore di Totti

http://www.iuppiternews.it/file/rigoretotti.mp3  





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