Che genialata l'estate della crisi
Come fare di uno scialbo agosto un mese da ricordare? Basta far saltare in aria il governo
di Amedeo Forastiere
Un’estate fa, era un po’ come una favola. Giovani che partivano con bagagli pieni di sogni. La voglia di vivere l’esperienza in un altro paese. Ma l’estate se ne va e porta via con sé anche il meglio delle favole. L’autostrada è là, ma ci dividerà, l’autostrada della vacanza segnerà la tua lontananza.
L’estate assomiglia a un gioco, è stupenda, dura poco, ma cerca di rimanere nella storia. Ricordo gli anni passati, quando si coltivavano sogni d’amore sui lidi, sempre a caccia del tormentone estivo. Spesso era un nuovo ballo, che i discografici spacciavano per l'ultima moda d’oltreoceano, arrivato fresco fresco dai Caraibi (perché se fosse stato italiano, non era mica fico).
Tanti i successi che abbiamo ballato sui lidi, dove c’era sempre lo spazio del bar con il jukebox. Poi con le prime piogge scoprivamo che il ballo caraibico era stato realizzato da musicisti italiani. Non la predavamo come una truffa, perché ci aveva fatto comunque sognare e amare. Capitava anche che l’estate fosse ricordata per un film particolare, come Scandalo al sole, con la splendida Sandra Dee e l’affascinante Troy Donahue. Era 1959.
Comunque, ogni estate deve avere una particolarità per essere ricordata. Ovviamente preferiamo qualcosa di piacevole, non una tragedia come l’anno scorso, con il ponte Morandi che sbriciolandosi si portò via la vita di tanti giovani, partiti per le vacanze. Non la vogliamo ricordare un'estate così.
L’estate di quest’anno, com’era cominciata, rischiava di non essere ricordata, dimenticata come tutte le cose anonime. Niente tormentone caraibico da ballare al mare, nessun film, per fortuna niente tragedie. Un’estate senza nome, scialba. Per fortuna, noi abbiamo la migliore classe politica al mondo. La genialità è nata in assoluto dentro di loro. I nostri politici hanno pensato di imprimere qualcosa da ricordare, qualcosa che restasse nella storia. E cosa hanno inventato?
La crisi di governo. A chi l’ha partorita questa geniale idea, bisognerebbe riconoscere il premio Nobel per il vero genio politico.
A memoria non ricordo crisi di governo in piena estate. Il politico del passato la pausa estiva ha sempre preferito trascorrerla con la famiglia al mare. Alla crisi di governo non ci pensava proprio, tutto era rimandato a settembre, come gli esami di riparazione. I più timidi, lontani dagli occhi indiscreti dei fotografi, in cerca di qualche scoop, si facevano ospitare sulla barca di qualche amico a godersi la meritata pausa estiva. Stavolta tutti rientrati, anche il capo dello Stato, l’ordine, il governo è in crisi…il ministro ha decretato, pesce fritto e baccalà.
I mercati, anch’essi in pausa estiva, sono stati chiamati a essere presenti per la crisi di governo, hanno lasciato la borsa da mare, per riprendere quella dei mercati.
Una cosa del genere non si era mai vista, non solo nel nostro paese ma anche all’estero. Veramente originale. Chi voleva il potere assoluto, forte dei sondaggi, si trova senza lavoro oggi. C’è chi esce, e c’è chi entra, quanta gente per la strada, ma l’uscita dove sta? Circolare, circolare, ma che traffico che c’è. I litigi, le ingiurie, le minacce, le promesse di lasciare per sempre la politica, sono quasi tutte rientrate, con abbracci e baci.
Rivediamo i sovrani che si scambiano, la stima, buoni amici come prima. So cugini e fra parenti non si fanno complimenti, torneranno più cordiali i rapporti personali. E riuniti fra’ di loro senza l’ombra di un rimorso, ci faranno un bel discorso su la pace e sul lavoro, per quel popolo coglione risparmiato dal cannone. (Trilussa 1914.)
Alla prossima ragazzi.