Puglia delle eccellenze
Qui da noi, il progetto di valorizzazione agroalimentare di Fedagri, vola nella terra dell'olio
di Livia Iannotta
Qui da noi sole, mare, terra fertile. Qui da noi qualità e genuinità. Da Nord a Sud, la bellezza dello Stivale è racchiusa in ogni goccia di olio, vino o prodotto tipico confezionato ed esportato, in ogni processo di lavorazione che conserva intatto, anche nel mondo 2.0, il sapore della tradizione. La cooperazione, nel settore agroalimentare, è la base del successo. Fare gioco di squadra, tessere una rete tra le diverse realtà produttive diventa allora il mezzo per valorizzare il made in Italy che sbanca, valica i confini nazionali e diventa segno distintivo di uno Stato agli occhi del mondo.
Punta a questo il progetto battezzato, non a caso, “Qui da noi”, ideato e sostenuto da Fedagri-Confcooperative. Un brand studiato per valorizzare la qualità e la tipicità dei prodotti agroalimentari cooperativi, mettendo in rete i negozi di vendita diretta delle cooperative associate e dando loro risalto tramite una comunicazione vivace e moderna. Entusiasmo e partecipazione fruttano. Food blogger e giornalisti ne hanno avuto prova grazie ad una “tre giorni” organizzata da Fedagri dal 25 al 27 settembre. Destinazione: Puglia, terra della pizzica e del buon vino. Un viaggio on the road attraverso la regione che si è rivelato prezioso per conoscere e apprezzare l’eccellenza delle realtà produttive locali, sotto la guida attenta di Rossana Turina, responsabile nazionale Fedagri del progetto “Qui da noi”, e Vincenzo Patruno, presidente di Fedagri Puglia. Il marchio “Qui da noi” diventa, in quest'ottica, strumento identificativo dei prodotti cooperativi, bollino di garanzia ed etichetta di qualità.
Due le prelibatezze che hanno fatto da fil rouge al tour. Primo fra tutti l’olio. I profumi, le caratteristiche e i processi produttivi che portano le olive dalla tramoggia all’imbottigliatrice sono stati scoperti grazie alle cooperative agricole "Aproli", attiva dal 1978, con sede a Bari, e "Goccia di sole", nell’agro di Molfetta, nata nel 1963 per iniziativa di olivicoltori locali e che conta oggi circa 200 soci produttori. Un viaggio alla scoperta del sapore principe della Puglia, fatto di degustazioni e lezioni in pillole su come riconoscere un prodotto di qualità (grazie alle spiegazioni di Daniela Leccisotti, tecnologa alimentare, e Francesco Priori, assaggiatore) e una sbirciata dietro le quinte dell’oleificio "Goccia di sole", dove gli oli vengono estratti da coratina ed ogliarola barese, varietà tipiche di Molfetta.
Il vino, vera perla della Puglia, è stato apprezzato in tutti suoi aromi e le sue sfumature. Numerose le cantine che hanno aperto le loro porte agli sguardi interessati dei partecipanti al tour Fedagri, che hanno avuto modo non solo di curiosare dietro le quinte, gironzolando tra botti e silos per la fermentazione, ma anche di capire le tappe del processo di produzione, le tecniche di vinificazione e i differenti sapori che finiscono in un calice. Dall’antico e veloce “cacce ‘e mitte” della cooperativa vinicola "Svevo di Lucera", tra le più longeve della Puglia, in attività dal 1957; al frizzante e delicato rosato che è valso alla cantina "Casaltrinità" di Trinitapoli il Diploma di gran menzione al Concorso Enologico Internazionale di Vinitaly; al negroamaro della cantina "San Donaci" diretta da Marco Pagano, presidente di Alleanza delle Cooperative Puglia (circa 600 soci e un quantitativo di uve annuo dai 50.000 ai 60.000 quintali), che nel 2013 ha brindato agli 80 anni di attività. Vocata al primitivo e al negroamaro anche “Cantine due palme” di Cellino San Marco (26 anni di attività alle spalle dalla fondazione da parte di Angelo Maci, enologo) che vanta numeri da capogiro: 1200 soci, 2500 ettari di vigne, 10 milioni di bottiglie prodotte l’anno (di cui il 50% destinato all’estero).
Spazio anche al bio. Nel Parco Avventura di Biccari, in provincia di Foggia, tra querce secolari e percorsi naturalistici, ha esposto i suoi prodotti la cooperativa "Daunia&bio", organizzazione di produttori agricoli specializzati nella coltivazione con metodi biologici, insieme ai vini del Consorzio di tutela Nero di Troia Tavoliere delle Puglie doc.
Lo spirito cooperativo vince. Sarà per questo che Fedagri sta pensando di organizzare visite guidate simili da destinare al pubblico non associato. E sarà soprattutto per questo che alla cantina "Grifo" di Ruvo di Puglia, aperta nel 1960 per merito di un gruppo di viticoltori che decise di «anteporre all’io il valore del noi», forte nella produzione di bombino bianco, bombino nero e nero di Troia, il claim “Io sono, noi siamo” campeggia in bella vista accanto al grifone simbolo dell’azienda. Più eloquente di così…