La comunicazione cambia
Cosa provoca profitto all’azienda?
di Silvio Fabris
Ormai le aziende sono passate dalla logica pubblicitaria dell’era industriale alla funzione di comunicazione dell’era postindustriale. Oggi è l’era dell’informazione e dei servizi, prima era quella del prodotto. In questa era postindustriale c’è una cultura di base insufficiente alle necessità del mercato. I veri protagonisti sono la comunicazione e l’immagine: è la nuova civiltà dell’informazione. Ormai sono nati nel mercato dei servizi nuove specializzazioni professionali.
C’è un nuovo modo di fare comunicazione incentrato su aspetti intangibili, per definire un posizionamento, correttamente orientato verso il consenso del consumatore. Tempo fa mi capitò di leggere un articolo apparso sul “Corriere delle Sera” dal titolo: “Filosofo in azienda”, secondo il quale tale figura sarà lo specialista più adatto nei prossimi anni a fiancheggiare l’agenzia pubblicitaria per definire una integrale immagine di azienda.
Considerando l’immagine non come maschera da vendere all’esterno, ma come corretto look volto a comunicare all’esterno ed all’interno una filosofia di servizio. I mezzi pubblicitari rispondono bene quando i messaggi che portano sono corretti e si adattano ai comportamenti sociali, alle aspettative dei consumatori. L’uomo di comunicazione deve studiare a fondo sempre tutto, perché opera, su una serie di elementi molto instabili e non più per il presente del prodotto, bensì per il futuro dell’immagine del prodotto. Tale figura specializzata opera in una attività ad alto contenuto di cervello, quindi dovrà aggiornare continuamente la propria cultura professionale.