Oggi il Napoli e' solo Lozano

Fuori dalla Coppa Italia, appaiono evidenti le colpe del tecnico e soprattutto della societa'

    di Davide Martino

Durante la partita di Bergamo, primo vero crocevia della stagione, il Napoli rimaneggiato nel reparto offensivo schierava la coppia di centrali  panchinari costati in totale 40 mln di €uro, a fronte di un'avversaria che tra prodotti del vivaio e giocatori acquistati da serie e/o campionati minori hanno ha speso meno di un quarto. Ovviamente la sintesi della partita e della stagione non può essere confinata in questo mero dato economico, anche e soprattutto perché la bellezza del calcio è figlia dell'incertezza delle partite e non del fattore economico. 

La sintesi dei numeri, al contrario, aiuta a comprendere l'approssimazione del dato tecnico attuale del Napoli, ma anche della gestione societaria che ha sperperato molti soldi in acquisti scellerati, laddove una parte di essi potevano essere utilizzati per un progetto più ambizioso e ampio che parte dalle fondamenta del settore giovanile e dello scouting del mercato nazionale ed estero. La sconfitta di Bergamo e prima ancora la debacle di Genova sono il frutto di una somma di fattori che stanno rendendo questa stagione da ipotesi di rilancio a tortura per il fegato e il cuore di tutti gli appassionati di maglia azzurra.

Il Napoli vive una regressione tecnico/tattica, figlia anche delle improvvise e continue assenze, che preoccupa tutto l'ambiente. I gol subiti dal redivivo e mai dimenticato Pandev a Marassi e da Zapata e Pessina a Bergamo sono l'emblema della goffagine del reparto difensivo, acuita dalla passività enorme dei centrocampisti azzurri.

Il Napoli di oggi vive di Maksimovic agli albori del progetto che offre "assist" in quantità industriale agli avversari, di Bakayoko ed Elmas che non difendono e non attaccano, di un terzino sinistro nevrotico e totalmente fuori controllo e, spiace dirlo, anche di un attacco che produce ma finalizza pochissimo; si perchè in questo caos generale, il gol fallito da Osimhen sul 2-1 per l'Atalanta avrebbe potuto sovvertire il flusso negativo che aleggia su Castel Volturno.

In questo sfascio totale, la società ha acuito il problema sia con una gestione del rapporto presidenza gestione tecnica ridicola, in cui l'uno si sente prigioniero dell'altro, ma anche con una campagna acquisti, come detto, sopravvalutata: i 20 mln di Lobotka rappresentano la punta dell'iceberg dello sperpero societario. La soluzione, a parere di chi scrive, non è racchiusa nel cambio dell'allenatore, poiché oggi sarebbe deleterio e gravoso sostituire Gattuso con un traghettatore che avrebbe solo il compito di trascinare la squadra alla fine, senza obiettivi concreti. 

La stagione consta ancora di molte partite e gli obiettivi rimasti e prestigiosi sono ancora a portata di mano. Servirebbe umiltà, lavoro, tranquillità e una sana dose di buona sorte per invertire la tendenza creatasi, per cui paradossalmente la partita di sabato con la rediviva Juventus può rappresentare il vero spartiacque capace di affossare nell'abisso del non ritorno il Napoli ovvero, di dare nuova linfa al campionato azzurro strizzando l'occhio al quarto posto e ai sedicesimi di Europa League.

La squadra nei suoi titolari, la rosa nella sua completezza restano un insieme di ottime individualità cui Gattuso ha cercato di dare un gioco verticale e di ripartenza. Gli errori e le assenze hanno minato il progetto, ma il meglio può ancora essere costruito. Per fare ciò serve, come detto, compattezza dell'ambiente che anche una grande vittoria può dare.

I ragazzi devono tornare a correre e a divertirsi, il mister deve assolutamente insistere con la verticalità di Osimhen e Lozano, la cui stella splende sempre di più, i centrocampisti devono tornare a fare filtro dietro e ripartire a due tocchi massimo, così come i difensori non possono mollare neanche un centrimetro; in sostanza gli ingredienti ci sono, ma serve necessariamente che tutte le componenti tornino a remare nello stesso verso. 

La somma della stagione deve essere tirata a maggio, non certo a febbraio.

PAGELLONE AZZURRO

Ospina 6 fa il possibile;

Di Lorenzo 6 ultimo a mollare tra i difensori;

Rrhamani 6 in crescita;

Manolas 5 a Genova disastroso

Maksimovic 4 irritante

Mario Rui 4 come sopra;

Hysay 5 lontano parente

Demme 6,5 combatte, cuce, riparte. Gli servirebbe una spalla;

Bakayoko 5 la spalla che manca

Elmas 5 poco adatto nei due a centrocampo

Zielinsky 5,5 sta rifiatando

Lobotka chi?

Lozano 7,5 attualmente il Napoli

Petagna 6 almeno lotta

Oshimen 5 con attenuanti

Insigne 5,5 opaco nell'ultima settimana;

Politano 7 il migliore a Genova;

Gattuso 5 come i gol che avrebbe preso un'altra squadra a Bergamo.





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