LIBRI Un assaggio di Napoli

Il viaggio di Aldo di Mauro nella straordinaria quotidianità di Napoli

    di Mariangela Ranieri

Le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare” o per meglio dire “per fare un tavolo ci vuole un fiore”, così cantava Sergio Endrigo nel 1974, ed il messaggio che traspare nel libro “Un assaggio di Napoli” (Grauseditore, pp. 139) di Aldo di Mauro è proprio quello di immergersi nella quotidianità delle cose e andare oltre la superficialità. E’ un libro “da leggere d’un fiato solo e poi da riporre in un luogo comodo della casa, per riaprirlo e nutrire la propria speranza con qualche assaggio degli assaggi” (dalla prefezione di Pietro Gargano). Egli pone davanti agli occhi di napoletani e forestieri una precisa immagine di Napoli, in quanto “se ci fossero 3 vulcani nelle sue vicinanze”(Goethe) non ci si potrebbe comunque allontanare dalla “gloria d’Italia”(Cervantes), “dalla città più civile del mondo”(Elsa Morante), “da ciò di cui lo stesso sole si  è innamorato”(Flaubert)  da questa “visione fantastica”(Dumas) perché “ ci sono posti dove vai una volta e ti basta, e poi c’è Napoli”(John Turturro), insomma “un caos magnifico che ti conquista”(Rachel Donadio).

Attraverso questo viaggio che aspira alla tridimensionalità, l’intento dell’autore è quello di dare un assaggio delle arti partenopee, passando per i vicoli che ne fanno la storia; entrando nelle chiese, in alcuni dei tanti monumenti; ascoltando parte del patrimonio di versi che germogliano dalla terra napoletana; presentando alcuni degli artisti che hanno ampliato l’eco di questa grande città ;immergendosi nella cultura che quasi clandestinamente risiede in ogni angolo, alimentata poi dalla forte intimità che questo territorio ha con la religiosità, punto di riferimento del popolo. Volendo, Di Mauro, però, dare un’immagine a tutto tondo, getta uno sguardo anche alle strutture ospedaliere della città e ai medici che vi hanno lavorato. Ed infine si viene allietati dal profumo che emanano le pagine culinarie e dal folclorismo e la saggezza dei proverbi napoletani. L’affascinante percorso tracciato da Aldo di Mauro ha unicamente lo scopo di farvi “uscire di casa e calpestare i marciapiedi” napoletani , parafrasando le parole di Don Antonio Loffredo. E volendo infine citare e diffondere le parole del Cardinale Sepe ( una delle tante figure presenti nel testo), rivolgendosi a coloro che con pregiudizio danno le spalle al Vesuvio : “Non rubate la speranza!”.





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