Cinema, l'assedio dei vichinghi

Gli eroi, la storia, la filmografia: entrare nei miti nordici con le serie tv

    di Mario Vittorio D'Aquino

“La musica dei Led Zeppelin ricorda il sesso; la musica dei Led Zeppelin ricorda i vichinghi; la musica dei Led Zeppelin ricorda i vichinghi che fanno sesso…” questa è la frase che l’attore Jack Black utilizzò in un suo discorso paragonando la band inglese di cui è un grandissimo fan ai famigerati vichinghi che nell’immaginario comune portavano un elmo con due corna (fatto smentito da più fonti), erano sempre pronti a combattere, vivevano di perversioni ma soprattutto erano pagani. Queste caratteristiche sono troppo limitative e sbrigative per (s)qualificare la cultura norrena non meritevole di tali minimizzazioni. 

Con l’ausilio della serie Vikings, disponibile su Tim Vision, Netflix e Prime Video, incentrata sulle vicende che coinvolgono il personaggio mitizzato di Ragnar Lothbrok e con il saggio I miti nordici di Gianna Chiesa Isnardi, proveremo a tracciare un solco tra il Mito pagano, il Romanzo cinematografico e la Storia fattuale. L’epopea vichinga dura all’incirca duecentocinquant’anni: tra il VIII secolo e l’inizio del XI. Ben poche tracce sono sopravvissute ai nostri tempi, poiché essi non usufruivano della scrittura ma delle rune ovvero un alfabeto segnico tipico delle popolazioni celtico-germaniche.

Pare che nel V secolo alcune tribù scandinave si divisero per una forte carestia o per le condizioni climatiche avverse e solo dopo duecento anni esse poterono tornare a popolare le terre che oggi conosciamo sotto il nome di Danimarca, Svezia e Norvegia, sovraffollandole. Questa situazione spinse questi nordici a navigare per mare alla ricerca di altri territori da colonizzare più o meno conosciuti. Si dice che queste avventure li portarono persino a conoscere le Americhe, intorno al 793, sbarcando sull’isola di Terranova e, sicuramente, furono i primi coloni di quelle terre che chiamarono terra del ghiaccio, l’odierna Islanda (Ice Land) e terra verde Groenlandia (Green Land), scoperta da Erik il Rosso intorno all’anno 1000. Non tutte le escursioni ebbero però scopi esplorativi; alcune si basarono sul volersi imporre con razzie e saccheggi nei territori circostanti.

Nacque così lo spirito del combattente puro che si sarebbe distinto per le sue imprese sul campo di battaglia: chi sarebbe morto degnamente avrebbe avuto accesso al Valhalla, il paradiso degli eroi morti in guerra, i quali sarebbero stati trasportati lì dalle Valchirie (figure mitologiche benevole) e avrebbero potuto bere idromele (bevanda tipica scandinava) e combattere ogni giorno tutti giorni al fianco di Odino (il padre di tutti gli dei e di tutti gli uomini) fino al Ragnarok (il giorno del crepuscolo degli dei in cui si sarebbe creato un Nuovo Ordine Cosmico causato dai giganti, loro acerrimi nemici). Tutto era incentrato per il volere degli dei: ogni azione, ogni avvenimento favorevole o avverso era sancito da un Ordine divino.

Numerosi sono i templi e i sacrifici (anche umani) che sono stati rinvenuti: abbiamo parlato della centralità di Odino, ma di grande spessore sono gli dei come Thor (dio del tuono, della tempesta e protettore degli uomini,  sempre in combutta con i giganti con il suo famoso martello Mjöllnir. In tarda età precristiana, è la figura che più si contrappone a Cristo in termini di venerazione), il dio della guerra e della saggezza Tyr il Marte vichingo, la dea della fecondità Freya…Notiamo, a partire dal X secolo, un influsso del credo cattolico. Ad esempio Odino si dice potesse avere un triplice aspetto poiché il numero tre simboleggiava la completezza dell’esistenza, così come nel credo cristiano lo stesso numero significhi la perfezione (Trinità appunto).

Nella mitologia esiste persino una figura maligna che crea solo discordia e disastri ovvero Loki. Egli può cambiare e mutare la sua forma in qualsivoglia cosa. Loki, originato da un gigante, genererà altri due giganti: una serpe, Midgard, circonderà la Terra inabissato negli oceani e il lupo Fenrir che mediante uno stratagemma gli dei riuscirono ad incatenarlo con una corda fatta dai nani (personaggi ambigui per la loro collaborazione con il Bene e il Male). Rimarranno reclusi così fino al Ragnarok. Come fino al Ragnarok verrà incatenato Loki dopo aver ucciso Baldur, il più bello fra gli dei, figlio di Odino, con un rametto di vischio come previsto dalla profezia. L’Ordine divino è composto da nove mondi uniti dai rami del famoso frassino Yggdrasil il cui centro è controllato da Heimdallr, dio della sorveglianza, figlio di Odino, colui che mantiene l’equilibrio cosmico.

Il mondo di Asgard è dove risiedono gli dei (gli Asi), mentre quello dei giganti è Jotunheim (i Vani). Tante vicende li vedono continuamente contrapposti come in maniera eccelsa racconta la Isnardi nel libro sopracitato. Nelle iniziali puntate della serie Vikings come nella fattualità storica, i primi avvistamenti di questi personaggi si registrarono a fine VIII secolo da un monaco, il cui monastero venne assediato e derubato di tutti i tesori di cui disponeva (nella serie il monaco è chiamato Athelstan).

La stabilità climatica meno ostile dell’antica Bretagna, specialmente nel Weesex, spinse i norreni a volersi insediare molte volte nell’odierno Regno Unito – che era completamente cristianizzato – finché non venne eletto re Alfredo il Grande (appellativo datogli proprio per la sua intransigenza contro i pagani) che li scacciò definitivamente nella fine del IX secolo. La voglia di espandersi arrivò fino all’odierna Francia. Normandia deriva proprio dal termine Northmanni “uomini del Nord”, di cui un guerriero scandinavo, Rollone (Rollo nella serie tv) al termine di un accordo in cui il pagano venne convertito in cristiano, ne diventò duca. Si verificarono numerosi attacchi anche alla capitale parigina, con scarso successo, nel IX secolo. Sappiamo però che si espansero sino in Sicilia e in alcune zone arabe della Spagna con assoluta certezza.

La società vichinga aveva una gerarchia verticale con un re o uno jarl (nobile, che spesso era anche un guerriero impavido) a capo della tribù. Sebbene di stampo patriarcale e contadino, le donne godevano di ruoli importanti nell’artigianato e persino in guerra. Come conferma di questa tesi ci viene in aiuto la serie, in cui vediamo il susseguirsi di importanti shield maiden (“donne guerriere”), tra cui Lagertha (la prima moglie di Ragnar che nella serie origina il loro unico figlio Bjorn La Corazza che verosimilmente è Bjorn Ragnarsson Fianco di Ferro, realmente esistito che in realtà storicamente nacque dalla successiva consorte di Lothbrok).

Il capo leggendario svedese ebbe una seconda moglie, Aslaug, dalla quale generò Ubbe, Hvitzerk, Sigurd e Ivar detto Senz’Ossa (rappresentato come il più temibile ma emotivo dei quattro) che capitanarono, una volta pronti, le successive spedizioni contro i sassoni. Le prove della loro esistenza le hanno tramandate le due più grandi figure della letteratura norrena: Snorri Sturluson che scrisse l’Edda Saxo Grammaticus, un anonimo autore che pare sia stato un monaco di origine sassone. Ma come mai le popolazioni pagane vichinghe sono riuscite a resistere alle intemperie del tempo, per di più, senza trasmissioni scritte di ciò che accadeva?

La risposta può risiedere nel fatto che quelle etnie del Nord furono le ultime roccaforti del paganesimo europeo, il quale si smarriva sempre più davanti ad un cristianesimo prorompente, indubbiamente la causa massima della scomparsa. La conversione – talvolta – avveniva persino spontaneamente. Ma quello stesso paganesimo fu il tramite di un nuovo credo germanico nato nel XIX e diffusosi nel XX secolo sotto il regime Nazionalsocialista: il neopaganesimo, un movimento spirituale favorevole a ripristinare quei riti religiosi e quelle tradizioni tipiche delle società nordiche in epoca precristiana come l’utilizzo esoterico delle rune. Esempi nitidi sono il primo simbolo del NSDAP il Wolfsangel – sostituito poi dalla svastica – e quello delle SS, entrambi in chiaro stile runico.

Come detto, le gesta più o meno mitizzate degli eroi norreni sono ormai documentate da più parti: su Youtube è possibile trovare documentari di qualunque specie, mentre come serie tv le più consigliate sono Vikings che tratta il lato prettamente storico, liquidando però alcuni avvenimenti e morti eccellenti revisionate a fini cinematografici per enfatizzare la costruzione dei personaggi e The Last Kingdom che è una sorta di sequel ma con cast diverso. Per una visione meno impegnativa su Disney+ è disponibile la trilogia Thor della Marvel, in cui Chris Hemsworth è il dio protagonista del titolo. Inoltre i videogiocatori possono godersi esperienze video- ludiche dedicate al topic del pezzo come l’ultimo capitolo della saga di Assassin’s Creed ovvero Assassin’s Creed Valhalla e God of War 4. Idromele per tutti! Skol!





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