I nudi di Helmut Newton al Pan
In mostra oltre 200 scatti del fotografo che sdoganò l'erotismo nella moda
di Vincenzo Maio
Presso il PAN (Palazzo delle Arti di Napoli), è stata inaugurata lo scorso 25 febbraio la mostra “Helmut Newton. Fotografie. White Women/Sleepless Nights/Big Nudes”, che terminerà il 18 giugno 2017. Sono esposte oltre 200 immagini del celebre fotografo di origine tedesca (1920-2004), uno dei più importanti e celebrati del Novecento.
Il progetto della mostra nasce nel 2011 per volontà di June Newton, vedova del fotografo e presidente della Helmut Newton Foundation, e raccoglie le immagini dei primi tre libri di Newton pubblicati tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, da cui derivano il titolo della mostra e l’allestimento articolato in tre sezioni. I tre libri sono fondamentali per capire la fotografia di Newton, che li ha progettati personalmente, selezionando le immagini fotografiche e la loro impaginazione.
Durante la presentazione, l’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli Nino Daniele ha affermato: «Helmut Newton, fotografo di moda, grande provocatore, protagonista dell’industria culturale per oltre mezzo secolo, è un artista tra i più importanti della nostra epoca. Sono particolarmente lieto che questa ricchissima mostra di immagini possa essere presentata, per la prima volta a Napoli, nel nostro Palazzo delle Arti, per arricchire il panorama culturale della città con un’occasione in più di interesse per i nostri concittadini e per i turisti».
La mostra è organizzata da Civita Mostre. Il suo amministratore delegato, Alberto Rossetti, ha evidenziato che «la fotografia ha la capacità, forse, di interpretare il nostro tempo meglio di altre espressioni artistiche che talvolta sono più difficili e più ostici». I curatori dell’esposizione sono Matthias Harder e Denis Curti (a sinistra nella foto).
Nel 1976 Helmut Newton dà alle stampe il suo primo libro monografico, “White Women”, che subito dopo la sua pubblicazione riceve il prestigioso Kodak Photo Book Award. 84 immagini a colori e in bianco e nero in cui per la prima volta il nudo e l’erotismo entrano nel mondo della moda: si tratta di fotografie innovative e provocanti che rivoluzionano il concetto di foto di moda e testimoniano la trasformazione del ruolo della donna nella società occidentale. Visioni che trovano spunto anche nella storia dell’ arte, in particolare nella Maya desnuda e nella Maya vestida di Goya del Museo del Prado di Madrid.
Anche “Sleepless Nights” pubblicato nel 1978 ruota attorno alle donne, ai loro corpi, abiti, ma trasformando le immagini da foto di moda a ritratti, e da ritratti a reportage di scena del crimine. I soggetti sono solitamente modelle seminude che indossano corsetti ortopedici o sono bardate in selle in cuoio, fotografati fuori dal suo studio, quasi sempre in atteggiamenti sensuali e provocanti, a suggerire un uso della fotografia di moda come mero pretesto per realizzare qualcosa di completamente nuovo e molto personale. Sicuramente si tratta del volume a carattere più retrospettivo che raccoglie in un’unica pubblicazione i lavori realizzati da Newton per diversi magazine (Vogue fra tutti), ed è quello che definisce il suo stile rendendolo un’icona della fashion photography.
Con la pubblicazione di “Big Nudes” del 1981, Newton raggiunge il ruolo di protagonista della fotografia del secondo Novecento, inaugurando una nuova dimensione-misura, quella delle gigantografie che entrano prepotentemente e di fatto nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo. Fonte di ispirazione dei nudi a figura intera e in bianco e nero ripresi in studio con la macchina fotografica di medio formato, sono stati per Newton i manifesti diffusi dalla polizia tedesca per ricercare gli appartenenti al gruppo terroristico della RAF.
Il percorso espositivo permette di conoscere un Helmut Newton più profondo e se vogliamo più segreto rispetto a quanto già diffuso: infatti, se l’ opera del grande fotografo è sempre stata ampiamente pubblicata e con enorme successo su tutte le riviste di moda, non sempre la selezione effettuata dalle redazioni corrispondeva ed esprimeva compiutamente il pensiero dell’ artista.
L’ obiettivo di Newton aveva la capacità di scandagliate la realtà che, dietro il gesto elegante delle immagini, permetteva di intravedere l’ esistenza di una realtà ulteriore, che sta allo spettatore interpretare. Obiettivo della mostra è presentare i temi distintivi dell’ immaginario artistico di Helmut Newton, offrendo la possibilità ai visitatori di comprendere fino in fondo il suo lavoro come mai prima d’ora.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione edita da Marsilio (nella foto).