Harakiri Napoli, il Lecce conquista il San Paolo

Squadra spaesata, Gattuso sbaglia formazione. Perché Meret in panchina?

    di Davide Martino

La stagione balorda del Napoli sembra non avere fine e dopo due belle vittorie la squadra incappa nell'ennesima magra figura che stronca in un attimo ambizioni di quarto posto, di sesto posto e più in generale di ripresa. Il leitmotiv sponsorizzato da Gattuso due settimane fa resta quanto mai attuale. L'obiettivo sono i 40 punti e ad oggi questa è la dura realtà. Come la squadra anche il tecnico calabrese ci mette del suo e dopo il plauso per le scelte di Genova deve ingoiare l'amaro boccone della critica.

In primis appare cervellotica la scelta dell'alternanza dei portieri. Questo è l'unico ruolo dove le gerarchie sono sacrosante, per cui c'è un numero 1 e un dodicesimo. Il Napoli avrà anche tre ottimi portieri, ma tra questi Meret rappresenta il futuro azzurro e anche della nazionale e la sua gestione sta diventando pessima. In secondo luogo ci rifacciamo al famoso gioco delle coppie tanto caldeggiato nelle scorse settimane e finalmente completato dall'ottimo lavoro in sede di mercato da parte della società. Per tale motivo la scelta di Lobotka come mezzo destro di centrocampo non convince. Il mediano slovacco, apparso spaesato e avulso dal gioco è stato acquistato per il ruolo di metronomo in alternativa a Demme e non quale sostituto di Allan oppure Fabian.

Infine c'è l'harakiri del secondo tempo. La squadra ha sbagliato di tutto nella prima mezz'ora, ha sciupato occasioni su occasioni terminando in svantaggio una prima frazione stradominata. Gattuso quindi è saggiamente intervenuto sostituendo l'abulico Lobotka con Mertens e passando di fatto a un più congeniale 4-2-4. Il pareggio è immediato, ma in dieci minuti si nota anche una squadra lunghissima e in balia delle sortite offensive di Lapadula e soci.

Qui si evidenzia la più grave lacuna di giornata del mister calabrese. Il cambio di Milik, spento e cadenzato nonostante il gol, con un centrocampista avrebbe restituito equilibrio evitando ai centrali di difesa, totalmente in affanno, l'esposizione a continui uno contro uno. Gattuso latita, Liverani lo capisce. Inserisce Petriccione e Mancosu che galvanizzano la sua squadra con il chiaro messaggio di trovare l'impresa.  Il risultato è la logica conseguenza delle mosse dei due allenatori.

Ovviamente in questa ottica è doveroso, come cronaca e non come alibi, la menzione all'incompetente arbitro Giuia. Il fischietto oggi al pari di molti azzurri si è rivelato totalmente insufficiente negando un rigore sacrosanto e causando la terza marcatura giallo rossa per un mancato fischio ai danni di Mertens. L'arbitro non è un alibi, ma è doveroso l'intervento della società che dovrà fare sentire la sua voce nelle opportune sedi. Troppi sono i torti subiti in questa sciagurata stagione. Il mister calabrese che è bene ripetere ha ereditato una squadra "liquefatta" ha peggiorato ad oggi la deficitaria situazione pregressa con ben cinque sconfitte in otto match. Non tutto è da buttare, ma per la riconferma serve ben altro.

 

PAGELLONE AZZURRO

Ospina 5 lui è un dodicesimo

Di Lorenzo 5 incappa in una brutta giornata

Maksimovic 5 lento macchinoso

Koulibaly 4,5 messo nel sacco da Lapadula.

Mario Rui 6

Lobotka 5 spaesato

Demme 6 di posizione

Zielinski 6 tanti alti e bassi

Politano 6,5 cala alla distanza

Milik 5 in balia delle onde. Distratto

Insigne 5,5 sbaglia un gol clamoroso.

Mertens 6,5 verve e cattiveria

Callejon 6,5 con la giusta convinzione

Lozano SV.

Gattuso 5 due passi indietro rispetto a Genova.





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