Dolce&Gabbana, una ribalta internazionale

Napoli, lo scenario perfetto per lo stile dei due stilisti

    di Maria Regina De Luca

Ne sono passati di anni da quando i due giovani soci che la buona sorte unì per caso, organizzarono la prima sfilata delle loro creazioni cercando di conciliare la creatività e i conti della spesa. Oggi i due stilisti hanno da poco varcato la cinquantina, età nella quale la vita scoppia in tutte le sue potenzialità, e con consapevole maturità la loro "dolce" vela si è dispiegata in tutta la sua ampiezza di volo. Perché i quattro giorni di festa a Napoli, festa della bellezza espressa in tutte le sue forme, non sono soltanto una tappa della loro brillante carriera, ma un passaggio epocale culturale e artistico del quale dovrebbe esser analizzata ogni componente.

Capire Napoli, fino a sceglierla come pietra miliare di un percorso del quale ogni passo è futuro, interpretarla con un sentimento di appartenenza conquistato per vie di conoscenza e d’amore, l’aver scelto, nel dedicare l’evento a Sophia Loren, la parte per il tutto e, contemporaneamente, il tutto per la parte non è né cosa di tutti né di tutti i giorni. "La città che ha creato Sophia Loren ha tutto", dice Dolce, e la sua frase va analizzata per capirne il senso profondo. Ed ecco che i basoli malfermi (che hanno avuto la loro parte nella scena), i muri scrostati dei palazzi, le opere pubbliche ferme in un immobilismo  in attesa non certo di miracoli,  sembrano per incanto sparire tra le pieghe di un sipario che si spalanca mostrandoci le meraviglie di un passato che ci appartiene, che la città ha creato con le sue leggende e i suoi miti, il fascino delle sue regine, la sapienza dei suoi geni, lo splendore del suo paesaggio, l’arte dei suoi scultori, dei suoi musicisti, dei suoi poeti, i santi della sua devozione. Stasera "Napoli ha tutto" per merito di questi due giovani che l’hanno scelta come tappa e pietra miliare del loro percorso.

Ed ecco l’oro di Napoli piovere sugli spettatori ammaliati, sulla splendida protagonista che, splendidamente fasciata in un abito creato per lei dai due giovani, sembra rifulgere. Tutto, stasera, sembra rifulgere in queste strade, che gli abiti nati dalle sue suggestioni ha ispirato ai due giovani creatori di bellezza. Sono abiti tessuti del fasto e della finezza dei quali questa città straripa e che dalle chiese, dai musei, dalle biblioteche, da ogni pietra e da ogni palazzo di questi vicoli, sembra illuminare ogni cosa. Con la consapevolezza  del loro ruolo nel tessuto urbano di questi vicoli, i negozianti-artigiani-artisti  storici di San Gregorio Armeno (citiamo per tutti Lucio Ferrigno la cui bottega alata, stellare e magica dialoga con l’Europa) si sono fusi in omaggio alla città con i giovani stilisti siciliano-milanesi.

Questo ‘nuovo’ che stasera ci giunge ha incise in lettere chiare le cifre identitarie di Napoli, che si ravvivano miracolosamente, di là dalle scoloriture secolari di mura e palazzi, per opera dei due geniali creatori di bellezza che, con la loro scelta e le loro parole sembrano dare alla nostra città quell’amore che, incredibilmente, le viene continuamente negato dai suoi cosiddetti figli. I costumi che hanno sfiorato con i loro tessuti preziosi queste pietre antiche vanno al di là di ogni definizione. La loro scelta allegorica e il loro splendore stilistico rivelano la sapiente, amorosa, intelligente, coltissima organizzazione della serata che si è proposta, riuscendovi, di restituire   alla città il suo rango di regina, mostrandone al mondo quanto di splendidamente doloroso ancora ne irradia,  nonostante  sia stata privata del censo necessario a svolgere, dinanzi al mondo, il suo ruolo.

Ma chiudiamo questo nostro sincero e affettuoso grazie ai due giovani che ci hanno offerto per qualche sera la loro preziosa collaborazione a mostrare Napoli nelle vesti sontuose e splendide dei suoi secoli d’oro. Un altro evento nell’evento è la sfilata d’epoca per il Borgo Marinaro e la cena a Castel dell’Ovo, e così il ballo sulla spiaggia di Palazzo Donn’Anna, che tornerà per una sera alle sue luci e al suo splendore.  Che tutto ciò  torni a chi ha saputo rinverdire negli abiti una città e la sua storia in successo, fama e felicità, e che tutto ciò torni a Napoli, come una benefica mareggiata che spazi via dalla "ex passeggiata a mare" più bella del mondo, inutili,  presuntuose e cafonesche sovrastrutture che sanno di barricate di una guerra tra cartoni animati. E allora a presto, e grazie. Anche le illusioni di una sera servono a prender coscienza attraverso un esame collettivo e, soprattutto… comunitario. Da notare e sottolineare: tutti gli interventi di riparazione o di restauro lungo le strade degli eventi, sono stati fatti a spese di Dolce e Gabbana, come la donazione al Comune della quale ci auguriamo di vederne, a pioggia i benefici.





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