Valori in gioco 2

Continua il viaggio alla scoperta delle valutazioni dei calciatori

    di Alberto Medici

Ci eravamo fermati, quindici giorni fa, all’analisi sulle valutazioni complessive dei cinque migliori campionati europei, per vedere le differenze di valori che c’erano tra le varie leghe.

Dopo la pausa forzata di lunedì scorso per raccontarvi “El Clasico”, questa settimana continuiamo il viaggio nelle valutazioni pallonare confrontando il valore delle top 11 in Inghilterra, Spagna e Italia.

Partiamo dunque dalla EPL (English Premier League). Questa la top 11 (modulo 4-3-3):

Cech (20); Vertonghen (22), Luiz (26), Kompany (35), Ivanovic (19); Wilshere (33), Fernandinho (32), Ozil (50); Suarez (52), Kun Aguero (45), Rooney (45).

Da sottolineare il fatto che in questa formazione non sono inclusi giocatori del calibro di Yaya Tourè (30), Mata (40), Van Persie (45), Silva (40), Hazard (45), Ramires (30), Oscar (34), Santi Cazorla (30), il terzino sinistro Baines (20) e il portiere De Gea (17): praticamente un’altra formazione, che se non di pari valore, è addirittura superiore per la qualità degli interpreti in gioco. Una qualità e un valore spaventoso, basti pensare che in termini assoluti, quindi non considerando ruoli di un’eventuale formazione verosimile, i primi 11 giocatori di premier league valgono da soli 459MLN. C’era da aspettarselo comunque, dato che nella prima parte era già stato evidenziato che questa era la lega dal valore più alto di tutte.

Passiamo ora al secondo campionato oggetto d’esame: Liga BBVA o più semplicemente “la Liga”. Con un’eccezione soltanto (il portiere), solamente Real e Barca compongono questo dream team, dal valore spaventoso: 604 MLN (per la premier erano “solo” 379).

Ecco il dettaglio dei giocatori (schieramento 4-2-3-1):

Courtois (25); Varane (24), Busquets (45), Ramos (40), Marcelo (25); Iniesta (55), Modric (40); Bale (80), Fabregas (50), Ronaldo (100); Messi (120). In un’ipotetica panchina troviamo anche Dani Alves (18), Piquè (36), Jordi Alba (25), Khedira (22), Di Maria (30), Neymar (60), Isco (35) e Benzema (34), più Sanchez (30) e Diego Costa (30): non male per essere “delle riserve” o “giocatori di secondo piano” in termini di valore economico. Quel che più salta all’occhio è che per la stra-grande maggioranza, i giocatori provengono da Real o Barça. La Liga non è un campionato molto democratico, se è vero che nessuna altra squadra vince il campionato dal 2004, ossia dal titolo del Valencia di un certo Rafa Benitez. (Ci sta però provando, e per il momento con successo, l’Atletico Madrid di Simeone. Pertanto dita incrociate e stiamo a vedere!) Da qui si può evincere la differenza di valore complessivo della lega (2.500 MLN circa contro i 3.500 MLN circa) rispetto alla premier league: campionato con più squadre forti, più equilibrato e con più campioni omogeneamente distribuiti nelle 5/6 squadre di testa e non solamente i migliori condensati nei due top team. Il valore invece in termini assoluti dei primi 11 giocatori della lega è 661 MLN.

Dopo questa carrellata sui valori astronomici di queste due leghe, composte di giocatori per altro fantastici, spostiamo ora l’attenzione sul campionato “di casa nostra”.

Ecco dunque la top 11 della Serie A (schierata 4-3-1-2):

Handanovic (24); Cuadrado (24), Bonucci (20), De Rossi (20), Chiellini (24); Pjanic (20), Pogba (45), Vidal (44); Hamsik (40); Higuain (38), Balotelli (30). Valore complessivo: 329MLN. Da notare che da questa formazione “ideale” è stato tolto El Sharaawy (25MLN) poiché infortunato. Com’era facile immaginare la spina dorsale è quella della capolista Juventus che offre ben 4 giocatori a questo speciale dream team, coadiuvata da Napoli e Roma (che, guarda caso, la stanno tallonando in campionato) che danno 2 giocatori a testa alla causa. In panchina invece avremmo: Marchetti (12), Nagatomo (14), Lichtsteiner (17), Benatia (18), Marchisio (28), Borja Valero (23), Tevez (22), G.Rossi (25) e Cerci (18). Top 11 assoluta invece dal valore complessivo di 347MLN.

Concludendo dunque si può tranquillamente dire che la nostra Serie A è al momento, in tutto e per tutto, in ritardo anni luce rispetto alla Premier o alla Liga. Colpa forse della nostra mentalità, della legge sugli stadi, del problema ultras o della poca pazienza verso i giocatori (soprattutto i giovani), che al primo passaggio o alla prima partita sbagliata vengono confinati in panchina o nel dimenticatoio. Vero anche d’altro canto che i migliori club d’Europa ogni anno comprano (e pagandoli profumatamente) i migliori campioni della nostra lega, che poi si affermano anche in terra straniera consacrandosi top-player di livello mondiale.

Tuttavia il calcio non è solo soldi, denaro, statistiche o ranking, ma è soprattutto voglia, passione, dedizione, organizzazione, allenamento e spirito di sacrificio. Certo se però negli ultimi due anni solamente una squadra è arrivata ai quarti di una delle competizioni europee, un motivo ci sarà…

La fortuna può coprire delle pecche e a volte dare una mano, ma senza un progetto, una struttura coerente e competente, purtroppo, alla lunga, i risultati non arriveranno mai.





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