Il calciomercato secondo Florentino
Le scelte e i risultati del Real Madrid
di Alberto Medici
Nella stagione passata, dopo anni di lunghe sofferenze e tanti milioni spesi, il Real Madrid del presidentissimo Florentino Perez è riuscito nell’impresa di conquistare la decima Champions League nella storia del club.
Un’annata sontuosa, con l’unico neo del campionato finito in mano dopo 20 anni agli acerrimi rivali cittadini dell’Atletico Madrid. Ma anche una Copa del Rey soffiata con una sgroppata leggendaria di Gareth Bale (l’ultimo acquisto galactico) nella finale contro gli odiati avversari del Barcelona.
Squadra già eccezionale, allenatore vincente, budget per la campagna acquisti – come sempre dalle parti della fermata metro Nuevos Ministerios – importante. Presupposti ottimi per un rafforzamento in vista di un back-to-back in Europa ed un campionato da riconquistare.
Nei primi giorni di mercato arriva un po’ in sordina – solo 25 milioni spesi, forse perché in scadenza e non intenzionato a rinnovare – il bavarese, poi neo-campione del mondo, Toni Kroos.
Ottimo acquisto, prezzo modico, affare sicuro.
Dopo il panzer tedesco, ecco il colpo a sensazione: la stellina del mondiale James Rodriguez.
Mezzapunta, colombiano, talentuoso, classe ’91, autore di ben 6 reti al campionato del mondo, trascinatore della sua nazionale che si è arresa solamente ai quarti di finale contro il Brasile. Provenienza Monaco, squadra che l’aveva strappato solamente un anno prima al Porto per una cifra attorno ai 60 milioni di Euro. Acquisto molto importante dal punto di vista economico, visto che dalle casse Real(i) escono ben 80 milioni di Euro! Tuttavia il ragazzo è un’ottima “immagine” per il club ed il marketing ne risente alla grande, anche perchè l’orgoglio colombiano per il primo connazionale il maglia blanca si fa sentire eccome: bastano solamente tre giorni di vendita della camiseta numero 10 per fare incassare al club del presidentissimo ben 33,4 milioni di Euro.
Bella presentazione, ottimo prospetto, casse societarie in positivo: all’apparenza un investimento azzeccato. Peccato che poi nel calcio si debba anche scendere in campo…
Nell’assetto tattico del Real ci sono due giocatori che il tecnico Ancelotti mai e poi mai vorrebbe vendere o confinare in panchina per terze ragioni: il fortissimo centrocampista tuttofare Angel Di Maria e l’esperto mediano basco Xabi Alonso.
Se Ronaldo segna un goal a partita, Bale ha la capacità di aprire le difese avversarie con le sue progressioni e Benzema ha il killer-instinct del centravanti classico, questi due signori sono i veri equilibratori della squadra.
Di Maria perché ha un dinamismo unico, eccezionale.
Sa pressare, chiudere, ripartire, andare di fioretto e di spada, rifinire, crossare, inserirsi e perché no anche segnare con una discreta cadenza.
Xabi Alonso perché è the maestro, un giocatore splendido con una visione di gioco e una capacità di leggere i tempi della partita che è mostruosa. Va un po’ più di spada rispetto al fideo Di Maria, ma è stato per lunghi tratti il signore indiscusso della mediana nella passata stagione.
Succede però che il Real (cioè calma, Florentino) ha comprato i nuovi gioiellini.
Belli, bravi, puliti, perfetti per reclamizzare il nome Real e per spingere la vendita delle magliette in tutto il mondo.
Di Maria in effetti è un po’ bruttino, sgraziato, non certo il testimonial ideale. E Xabi Alonso, permettetemelo, potrebbe senza alcun dubbio essere un bel testimonial di camicie da boscaiolo con quella barbetta rossa e quella faccia paffuta, ma sicuro non è Cristiano Ronaldo.
Succede che, giustamente, i due vogliano non solo gli elogi che meritano per aver contribuito in maniera così importante alla causa nella temporada appena conclusa, ma anche una centralità nel progetto che hanno contribuito a costruire e rendere vincente.
Succede che però, causa mancanza di preparazione e visioni differenti, i due vengano nella campagna pre-stagionale rimpiazzati.
James va a fare il Di Maria, mentre Kroos – già nella supercoppa contro il Siviglia – è reimpostato davanti alla difesa al posto di Xabi.
Ultima settimana di calcio-mercato.
Di Maria, promesso sposo al PSG, si muove in direzione Manchester Uniter per ragioni di fair-play-finanziario e Xabi Alonso va alla corte di Guardiola nel Bayern Monaco.
65 milioni per il fideo (classe 1987), 10 per il maestro (che però di anni ne ha 33).
La stampa elogia la campagna acquisti del Real, additando oculatezza e capacità di investimento.
“Bisogna saper comprare, ma anche saper vendere”.
Prima di campionato, un 2-0 risicato e arrotondato solo al 91’ contro il neo-promosso Cordoba.
Seconda di campionato, sconfitta per 4-2 sul campo della Real Sociedad, piegata la settimana prima dalla matricola Eibar.
Com’è che era la storia del sapere vendere?