Serie tv, un'invasione fuori controllo

La pandemia ha accelerato l'uso delle piattaforme e il consumo di contenuti on demand

    di Daniele Vargiu

Le serie televisive sono probabilmente, insieme agli smartphone, il fenomeno di consumo più rilevante degli ultimi due anni. In un certo senso trasformano i telespettatori in tifoserie, perché a loro volta si appassionano e si dividono. Da qui, viene l’espressione binge watching (maratona televisiva), pensata per l’appunto per loro. E chi si dimentica la buona e amata televisione? E quasi sicuramente sarà difficile scordarci dei grandi nomi come Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Gassman, Gigi Proietti, Nino Frassica e Renzo Arbore. Con gli anni, però, la qualità dei contenuti proposti è andata a peggiorare drasticamente sia agli occhi della fetta del pubblico maggiore, ovvero tra gli over 60/80 anni, sia e forse soprattutto alla fascia di età 15/40, che lentamente ha iniziato a preferire canali meno mainstream o passare definitivamente allo streaming su internet.

Ma quale sarà il futuro di questi contenuti? Sarà l’industria televisiva a convertirsi a questo nuovo mondo per far tornare alla ribalta la cara e storica tv, o le piattaforme di streaming consolideranno la loro posizione surclassando definitivamente la tradizione? Per comprendere meglio il fenomeno in Italia basta osservare gli ultimi sondaggi svolti dai vari istituti di ricerca, primi fra tutti Istat. Dai dati che si possono trovare su internet non è sufficiente stabilire se effettivamente i giovani si stiano trasferendo a smartphone, tablet e pc per la visione di contenuti su piattaforme on demand e streaming come Rai Play, Mediaset Play, Youtube, Amazon Prime Video, Netflix o altro, ma già ci permette di capire che c’è una tendenza di crescita ad abbandonare la televisione. Netflix è in assoluto la prima scelta tra tutte le piattaforme a pagamento, seguita da Amazon Prime e Sky Go. Tra le restanti piattaforme gratuite, invece, rimane in vetta You Tube, seguito da Rai Play e Mediaset Play. Ciò che colpisce è che la maggior parte degli italiani non solo sono abbonati a più servizi a pagamento, ma possiedono account su una o più piattaforme: la realtà attuale delle esclusive, infatti, richiede agli utenti di registrarsi a diversi servizi pur di vedere le serie tv e i film che si desiderano.

Altro aspetto importante e particolare e che la maggioranza dei giovani non ama la pubblicità. Nelle persone più adulte, invece, forse per abitudine, la guardano attentamente anche se sì può tranquillamente saltare. Senz’altro i ragazzi preferiscono usufruire di molti più contenuti in maniera completamente gratuita perché non si paga. Se in più ci mettiamo la tv … già possederla è un fattore che ti costringe a pagare il canone della Rai, pari a 90 euro l’anno, annesso alla bolletta della luce, con sanzioni dai 300 ai 600 euro in caso di mancato pagamento. I servizi streaming già citati, sì sostituiscono alla televisione in quanto offrono la possibilità di guardare senza essere limitati dagli orari e senza interruzioni pubblicitarie, film e serie che spesso abbiamo visto passare sui nostri canali televisivi preferiti. La tv, però non è solo film e fiction. Molti palinsesti, includono anche programmi come quiz, telegiornali, reality show, documentari e salotti di discussione. Anche questi però, sembrano essere sempre più spesso disponibili anche online. Alcuni programmi, infatti sono disponibili gratuitamente grazie alle pubblicazioni su canali ufficiali o su piattaforme come You Tube, sito che dà la possibilità di accedere a programmi non disponibili sulle tv italiane. Ma non solo i principali canali televisivi nazionali sono approdati online sviluppando la loro risposta a Netflix sotto forma di piattaforme su cui però è anche possibile guardare i programmi in diretta streaming, come Rai Play. E che dire delle tv locali? Spesso anche queste sono state le prime a cogliere appieno i vantaggi della rete e oggi non è raro scoprire che molte tv regionali o locali siano disponibili online. Queste tv, infatti, spesso trasmettono in rete il proprio palinsesto andando a superare così tutti quei limiti una volta imposti dalla lunghezza della trasmissione.

Le serie tv in streaming hanno quasi fatto dimenticare il cinema ai più giovani, hanno fatto e fanno la fortuna delle piattaforme di distribuzione, insieme allo sport. Ma diciamo la verità: chiunque oggi accenda la televisione, si trova di fronte un’offerta stravagante e perfino stordente, inimmaginabile fino a pochi anni fa. Sui siti di streaming e dei canali on demand si affrontano i richiami di serie tv e documentari, film e programmi di ogni tipo. Come sceglierli? E quali sono quelli da non perdere? Avete mai avuto l’impressione di non sapere cosa scegliere dinanzi alla pagina principale di Netflix o Amazon? Avete mai avuto la sensazione di non trovare ciò che cercate perché non sapete esattamente cosa è e soprattutto dov’è?  E perché i vostri amici conoscono sempre una serie di cui elogiano le doti e che a voi è sfuggita? Beh, il giornalista e lo storico cinematografico Mario Sesti ha realizzato un servizio per offrire qualche dritta su come scegliere la migliore serie televisiva o il miglior film da poter guardare da soli oppure in compagnia, in modo da poter utilizzare il tempo solitamente impiegato nella scelta accurata dei film, a visionare direttamente il film stesso. Il servizio, attraverso l’utilizzo delle scene di diverse serie e film, racconta in poco più di sei minuti quelli che sono i migliori regali che il cinema, secondo Sesti, ci ha fatto.





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