LIBRI Diversi amori

La scoperta di sé oltre le logiche e il conformismo

    di Maria Neve Iervolino

“Agostino ha detto una volta: voglio che tu sia, ciò che sei”. Si apre con questa citazione, tratta dal carteggio tra i filosofi Heidegger e Arendt, l’opera dell’insegnante Enza Silvestrini e della restauratrice Barbara Balbi. Tra brevi filastrocche e disegni delicati, le autrici raccontano un gioco di sguardi tra i banchi di scuola e la scoperta dell’amore, tra forme oniriche, alghe di carta e pagine bianche. Edito da Iuppiter Edizioni, “Diversi amori” è un’opera graficamente interessante e diversa dalle altre che tratta con sensibilità e poesia non comuni una tema di cui si parla molto ma su cui si ragiona poco, poiché, come scrive Enza Silvestrini, il nostro è un mondo che scandisce formule assolute di condanna e assoluzione.

La storia di Giorgio e della nascita dei suoi sentimenti non ha la forma quadrata e statica di “una casa, una cella, una cassa” una prigione sociale e conformista che spera di rinchiudere l’amore in forme predefinite, ma è agile e vero mentre si muove lungo “traiettorie mutevoli che disegnavano linee oblique e irregolari”. Giorgio non si pone il problema dell’opinione che altri possono avere del suo vago amore, gli adulti non ci sono in questo mondo che non giudica, anche la maestra è lontana, nascosta da un ritaglio di giornale.

Alla fine il giovane protagonista comprende “che le leggi dell’amore non soggiacciono a logiche esatte”, un messaggio di accettazione di sé e degli altri oggi attualissimo, che i giovani dovrebbero insegnare agli adulti.





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