C'era una volta il libro

I dubbi di un amante di lettura e “navigazione”

    di Silvio Fabris

Credo che il senso profondo del “libro” risieda nel fatto che l’anima di ogni lettura è in fondo una lettura dell’anima. Penso che quello dell’anima e del libro sia sicuramente un matrimonio perfetto. O forse siamo in un corteo funebre che accompagna il feretro del libro verso la sua sepoltura?

Qualcuno starà pensando: ecco un altro iettatore, uno di quelli che intonano il “de profundis” a ogni minimo segnale negativo. Ma è difficile oggi far finta di non vedere la crisi del cartaceo, basta vedere la bassa tiratura di giornali o riviste e la supremazia di Internet che sta mettendo in serio pericolo il caro e vecchio libro.

Io non nego che Internet possa avere i suoi vantaggi: la quantità di informazioni, la possibilità di disporne in tempo reale. In sostanza nella rete la comunicazione abbatte le barriere spazio-temporali. Pensate a quanto dell’immaginario, del mondo di suggestioni suscitato dai libri verrebbe spazzato via dall’elettronica.

Il fruscio delle pagine non è forse il sussurrare del libro?





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