Alberto Angela, Napoli e San Pietro

Bagno di folla, il 23 aprile, alla manifestazione “Collezionare la Natura"

    di Maria Neve Iervolino

Nonostante la corsa della pioggia battente per i vicoli del centro storico di Napoli, che ha reso infidi sampietrini già instabili e buio il gomitolo di stradine tra San Biagio Dei Librai e via Mezzocannone, il giorno 23 aprile una lunga fila di ombrelli multicolore ha atteso davanti all’ingresso del chiostro monumentale dei Santi Marcellino e Festo. Questa determinata e copiosa presenza alla X edizione della manifestazione “Collezionare la Natura” è un segno del grande affetto che lega la città all’ospite d’onore dell’evento, Alberto Angela. Il famoso divulgatore scientifico grazie alle competenze acquisite presso università come la Sapienza e Harvard nel campo delle scienze naturali e della paleontologia, oltre che all’innato carisma, è riuscito a ritagliarsi una grande fetta di pubblico affezionato che ha resistito alle intemperie del clima per poter ascoltare la sua conferenza.

Il convegno si è tenuto nella chiesa omonima del chiostro dove il Pro-Rettore dell’università Federico II Arturo De Vivo ha portato il saluto dell'ateneo al competente “affabulatore” Alberto Angela che da molto tempo presenzia a questa manifestazione. Doveroso anche il ringraziamento al Centro Museale delle Scienze Naturali e Fisiche e alla sua direttrice Maria Rosaria Ghiara; difatti il chiostro ospita uno dei cinque musei scientifici che da anni ormai è teatro di questa mostra-mercato. “All'accusa di un'università autoreferenziale risponde il lavoro operato sul territorio e lo svolgimento di manifestazioni come questa” sottolinea il Pro-Rettore.

La forte presenza di giovani studenti venuti da tutta la provincia è prontamente registrata anche da Angela che li definisce “compagni di viaggio”, poiché “la scienza ha bisogno si menti giovani”. Oggetto dell’incontro, e anche di un libro recentemente pubblicato, è la basilica di San Pietro in Roma; è lecito chiedersi come mai un evoluzionista, “un ricercatore prestato alla televisione", si sia occupato di questo luogo sacro. “Perché San Pietro é il punto a cui ci ha portato l'evoluzione. Duemila anni di attività continua l’ha reso un punto di riferimento costante: ha influenzato storia e arte del continente europeo, ed io ho voluto raccontare tutto ciò" chiarisce Angela. L’attività scientifica del ricercatore-divulgatore segue quindi il principio di non separabilità dei campi del sapere, un concetto di straordinaria efficacia e troppo poco sfruttato nel campo della ricerca.

All’uscita dalla chiesa il sole caldo del primo pomeriggio irradia sui sampietrini una luce obliqua che denuda quel che resta di una civiltà millenaria, distrutta, rifiorita, ancora in crisi e forse troppo vecchia per resistere, ma tuttavia ancora ostinatamente protesa verso la conoscenza.





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