Deliranti regali

Tra assalti ai negozi e luminarie rachitiche, cronaca di un'antivigilia napoletana

    di Livia Iannotta

Giuro che ci ho provato, ma ogni tentativo di incitamento a desistere è stato nullo. Quattro impavidi amici hanno trasformato il mio 23 dicembre in un corpo a corpo contro un pezzo affollato, compresso, stipato di città. Non scherzo quando dico che ho invidiato la solitudine dell'isolano Tom Hanks in Cast Away. Ecco la cronaca tra ironico e drammatico di un’antivigilia coi fiocchi (quelli dei pacchi regali).

Arriviamo a Napoli suppergiù intorno all’ora di pranzo. È domenica, ma è anche il giorno prima del giorno prima di Natale, dunque non confidiamo nel potere afrodisiaco del binomio divano-ragù. Per le scorpacciate ci sarà tempo da qui all'Epifania, e il sofà perde appeal se sulla lista dell’iPhone ci sono ancora regali da depennare. Questo è uno dei momenti drammatici per il ritardatario incallito, che dovrà rassegnarsi all’evidenza e sigillare in cantina la sua indole procrastinatrice: non c’è più tempo. Arreso, già stanco, con l’entusiasmo dalla consueta apatia dovrà gettarsi nella mischia a caccia di qualcosa che non spifferi al destinatario: “Questo regalo è un ripiego dell’ultimo minuto”.

Eppure io che del ritardo ho fatto una bandiera, che quando mi va bene faccio invecchiare di mezz’ora gli appuntamenti prima di palesarmi, quest’anno ho giocato d’anticipo. E un po’ d’astuzia. Ai genitori: calendario personalizzato imbastito su un’app con le facce di figlie e cagnolino spalmate in dodici mesi. Alle amiche: dopo l’inedita idea di stampare foto che ripercorressero in formato polaroid tot anni di amicizia, appurando quanto tempo richiedesse l’operazione di selezione (che io ovviamente non avevo), ho desistito, virando su una delle mie innumerevoli fissazioni senza età: il Giappone. E allora infusi di tè e scatoline di ricami orientali per tutte. Stesso regalo anche per i colleghi, variando ovviamente nelle tinte e nei gusti. Col Levante non si toppa mai. Fidanzato: c’è una specie di scala dei regali. Se state insieme relativamente da poco potete permettervi di impacchettargli un maglione (bandite renne e ghirlande) e vi guadagnerete la vostra bella figura. Io ho fatto così. Altrimenti biglietti per concerti e viaggi sono la scelta migliore. Sorella: con lei è stato facilissimo. Mi ha chiesto un piercing e l’ho accontentata.

Insomma, muovendomi in tempo e negli incastri strategici (giorni infrasettimanali, prime luci dopo l’alba) me la sono cavata. Mancavano all’appello collant per me e un panettone. E così mi sono lasciata sedurre dalla voglia dei miei amici di scendere in battaglia il 23 dicembre.

Sotto luminarie rachitiche, tanto al Vomero quanto al centro, trottava un’orda armata di bustoni: i compratori last minute non sono secondi a nessun barbarico yawp. La parola d’ordine è una: “spingere”. Ci sono quelli che lo fanno in sordina. La tecnica è esercitare una costante pressione con tutto il corpo in avanti, in pratica sulla tua schiena, che inevitabilmente ti poterà a schiacciarti contro il camminatore successivo. In due casi su tre è studiato che “lo schiacciato” si volterà per fulminarti con lo sguardo e tu dovrai rivendicare la tua innocenza incolpando quello dietro, vero artefice del misfatto.

I più “cazzimmosi” bypassano i convenevoli. E a mo’ di bracciate ti strattonano palesemente lontano dai loro piedi. Ma grazie, che gentili. Occhio alle mamme al volante dei passeggini: sono le peggiori. Ne ho sentita una incitare a un’altra: “Spingi, infilati!”. E davanti c’ero io.

Ma parliamo dell’assalto ai negozi. Ho visto una mandria di piccole donne (età media, i bollenti 17 anni) scavare forsennate nelle ceste dell’intimo di Victoria’s Secret per il tanga rosso fuoco più in pendant con l’anno nuovo. Ho invocato pietà per i cumuli di abitini e giacche pitonate che si sostituivano alla moquette da Pull&Bear. Alla fine comunque, se sei fortunato nel trovare quello che cerchi, ti attendono code per le casse oscillanti tra i 20 e i 30 minuti. Ne esci sul bordo di un tracollo nervoso e ansioso di rintanarti in casa. Almeno fino al prossimo Natale.

Ps. Meglio buoni Amazon per tutti.





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