Anche a Udine un Napoli deprimente

Serve una rivoluzione. Ancelotti va mandato via

    di Davide Martino

Il paradosso più grande di questa stagione sta nel fatto che è più probabile tornare il prossimo anno in Champions vincendo questa edizione che piazzandosi nei primi quattro in Italia. La provocazione (perché tale è) non nasce dal fatto che il Napoli possa vincere la coppa dalle grandi orecchie, in cui adrenalina e tensione positiva sono ovviamente sempre al massimo, quanto dalla deprimente, desolante situazione di un campionato sempre più anonimo e provante per i tifosi azzurri. Il Napoli anche in quel di Udine latita per ottimismo e positività fornendo una prima frazione di gara deprimente, conclusa dal meritato vantaggio bianconero di Lasagna.

I partenopei scendono in campo con l'ennesima nuova formazione, anche se quella del Friuli sembra almeno essere una squadra razionale, senza terzini invertiti e con il ritorno di Mertens e Callejon dal primo minuto.
Il gioco latita, ma non è una novità. A ciò si aggiunge la voglia e la positività di una squadra infelice, sempre più sconfortata nelle prestazioni e nella fiducia verso la guida tecnica.
I centrocampisti sono molli e faticano a dare ritmo ai compagni. I terzini sono bloccati sulla loro metà campo mentre gli attaccanti sembrano spaesati e totalmente scollegati dal resto della squadra.
La depressione è dietro l'angolo così come la fine del ciclo di Ancelotti, sempre più vicino alla pensione: dovuta e meritata di un grande allenatore, che fu!!! Il tecnico di Reggiolo questo oggi però ha almeno il merito di interpretare la partita e decide di inserire dal primo minuto della seconda frazione Llorente per Insigne. Si prova, pertanto, a sfruttare le molteplici azioni sviluppate sugli esterni, visto che le continue verticalizzazioni del primo tempo hanno portato solo tanto fumo, complice l'atteggiamento difensivo degli avversari arroccati negli ultimi 30 metri.
Cambia l'attacco, ma soprattutto cambia il ritmo della squadra che, seppur senza strafare, ha il merito di tornare mentalmente in partita e iniziare a dominare l'avversario costretto nella propria tre quarti.
Le azioni latitano, ma la voglia aumenta e produce in un'azione confusa il meritato pareggio di Zielinski, alla prima marcatura stagionale. Gli azzurri provano a raddoppiare e Llorente sciupa una meraviglia di Di Lorenzo (ancora una volta il migliore) con uno scialbo colpo di testa terminato tra le mani di Musso.
Il tempo scade, gli azzurri diventano sempre più grigi e alle porte c'è la obbligatoria qualificazione agli ottavi di Champions che rappresenta la scintilla invocata da Ancelotti. Notti magiche aspettando un gol.
 
PAGELLONE AZZURRO
Meret: SV prende il pallone in fondo al sacco
Di Lorenzo: 7,5 sontuoso
Manolas: 6 ti aspettiamo
Koulibaly: 5 perde il duello con Okaka
Mario Rui: 5,5 minuto 82' li manda quel paese 
Callejon: 5,5 redivivo
Fabian: 5,5 vogliamo di più
Zielinski: 6,5 almeno ha segnato
Insigne: 5 pessimo
Mertens: 5 sfastrioso
Lozano: 5 infelice
Llorente: 6,5 combatte
Younes; 5,5 evanescente
Ancelotti: 5 dimissioni dovute.





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