Esagerazioni da canicola
Condizionatori ingombranti: il "no" degli ermellini
di Adelaide Caravaglios
È estate e, nonostante le brevi, ma intense, piogge di questi giorni, fa e continuerà a fare caldo: questo, però, non deve servire da giustificazione per poter installare un condizionatore troppo ingombrante: la voluminosità di un simile apparecchio impedirebbe infatti l’uso della cosa comune. Ergo: va rimosso!
È stata questa la conclusione cui sono giunti i giudici della II sezione civile della Cassazione (sentenza n. 17400/2017), intervenuti sul ricorso di due condomini condannati, sia in primo che secondo grado, non solo a rimuovere l’apparecchiatura esterna dell’impianto di condizionamento, installata a servizio del proprio appartamento, ma anche al pagamento delle spese di lite: è vero – spiegano sul punto gli ermellini – che ciascun condomino può utilizzare la cosa comune anche per fini esclusivamente personali, traendone ogni possibile utilità, ma è altrettanto vero che detto uso non deve alterarne la destinazione né impedire un uso paritetico agli altri proprietari.
A nulla sono servite le censure dei due ricorrenti, secondo i quali la pronuncia impugnata non avrebbe rispettato il principio della nozione di “pari uso della cosa comune”: per i giudici di legittimità il comportamento dei due ‘calorosi’ aveva integrato la violazione della norma che prescrive questo tipo di godimento, visto che l’impianto di condizionamento dell’aria installato, occupando il 60% della superficie disponibile, aveva di fatto impedito l’installazione di un analogo apparecchio da parte degli altri condomini del piano, determinando, così, una lesione del loro diritto.
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