Il mito di Bud Spencer a Palazzo Reale

Successo della mostra dedicata all'attore, visitabile fino al 7 gennaio 2020

    di Flora Fiume

Bud Spencer è stato uno dei protagonisti del cinema italiano; a lui è dedicata una mostra multimediale, con videomapping, proiezioni su pannelli, oggetti di scena, articoli di giornali provenienti da tutto il mondo, poster, manifesti, foto pubbliche e private, premi italiani, ma anche internazionali, ricevuti sia come artista (ha vinto nel 2010 anche un David di Donatello alla carriera) che come sportivo.

Non tutti sanno infatti che Carlo Pedersoli, questo il vero nome dell’attore, è stato anche campione internazionale di nuoto, entrando nella storia dello sport come il primo italiano che nei cento metri stile libero è riuscito a scendere sotto il minuto. Ed ha avuto anche degli ottimi risultati come pallanuotista, pugile e finanche come giocatore di rugby.

Un uomo, un attore, uno sportivo, un vero orgoglio per la nostra città, Napoli, in cui è nato e a cui era legato al punto da inserire una celebre battuta in uno dei suoi film più famosi, “Piedone Lo Sbirro”: “Sei italiano?”, gli chiedono, e lui risponde “No, sono napoletano”.

La mostra, allestita nella sala dorica di Palazzo Reale e che inizialmente doveva concludersi l’8 dicembre, è stata prorogata di un mese. Dunque c’è tempo fino al 7 gennaio 2020 per andare a vedere Bud Spencer e la sua carriera. “Altrimenti ci arrabbiamo!”, viene da aggiungere quasi automaticamente. Il percorso espositivo è stato curato da Umberto Coppi, co-prodotto da Equa e Istituto Luce-Cinecittà con il supporto di SIAE e realizzato con la collaborazione di tutta la famiglia Pedersoli, la moglie Maria Amato e i tre figli Giuseppe, Cristiana e Diamante. Il progetto allestimento e video installazioni sono a cura di Art Media Studio - Firenze.

Una delle particolarità della mostra è che sarà la stessa voce dell’attore a fare da Cicerone, accompagnando i visitatori e ripercorrendo con loro la sua vita, anche attraverso le immagini di tutti quelli che hanno fatto parte del suo mondo: a cominciare da Terence Hill, co-protagonista con lui di tante pellicole, insieme ai registi con cui ha lavorato come Olmi, Steno, Festa Campanile, Montaldo, Colizzi, Clucher e tanti altri.





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