LIBRI La rivolta degli angeli
Anatole France e il Satana ribelle
di Maria Neve Iervolino
Splendeva di intelligenza e di audacia. Il suo vasto cuore era pieno di tutte le virtù che nascono dall’orgoglio. È l’eroe di questa storia, bellissimo e orgoglioso, un amante della libertà gettato per vanità da un dittatore crudele ed invidioso in una cella nera. Il suo nome è Lucifero, Portatore di luce, la luce del Dio.
Anatole France, pensatore francese del Novecento, conseguì due grandi riconoscimenti artistici nel corso della sua vita: il Nobel per la letteratura e l’iscrizione all’indice Vaticano dei libri proibiti. Nella Rivolta degli angeli fonde mito e teologia senza soluzione di continuità, facendo discendere dalla caduta di Lucifero e della sua schiera di angeli fedeli sulla terra l’arrivo delle divinità pagane. Lucifero esiliato per aver cercato di rovesciare il Dio crudele non è sconfitto, ma lieto mentre dice ai suoi compagni: “Qui siamo liberi, e vale di più la libertà negli inferi che la schiavitù nei cieli”. Satana è Prometeo quando porta alla neonata razza degli uomini il fuoco della conoscenza, il vino, l’agricoltura, ma soprattutto l’amore per la poesia e la curiosità. Tuttavia l’astuto Javeh, ingelosito, sparse la voce che aveva inviato sulla terra suo Figlio, a farsi carico dei peccati degli uomini. Tale superstizione si diffuse fino a quando, distrutti tutti i simulacri di Eros e Afrodite, il culto di Dio non prese il sopravvento sui lumi greci. Venne così l’oscurantismo del Medioevo. I dèmoni esiliati con Lucifero non trovarono altro rifugio che i monasteri. Lì, nascondendo zampe caprine, rimasero fino a che non si rincontrarono in caffè parigino per pianificare la nuova caduta del Dio. E ci riusciranno, mettendo Satana al posto di Dio.
Il Satana di France, al contrario del suo fratello miltoniano, ha una connotazione politica, è il prototipo del rivoluzionario, lui desidera rovesciare il dittatore Dio, non per vendetta ma per un ideale anarchico, e per quell’ideale i suoi compagni lo seguono. Quella ideologia che lo portò a toccare il fondo della terra, e nella battaglia finale a occupare lo scranno divino, lo rovinerà, rendendolo uguale al Dio al quale prima si era opposto. È il prezzo del potere.
France nella Rivolta crea una divinità dionisiaca, eliminando il conflitto nella dicotomia bene-male, per proporre il concetto della libera scelta, dell’arbitrio personale dell’uomo, un’offerta a dir poco demoniaca. Ma cosa succede quando Satana finalmente vince il nemico e ne occupa il trono? Diventa egli stesso il Dio egoista e inizia ad apprezzare il sangue delle vittime sacrificali come un incenso, e credendosi diminuito se poteva essere compreso, affettava di essere intellegibile.
Il Dio spodestato vede tutto questo, ma non reagisce perché sa che la guerra genera la guerra e la vittoria genera la sconfitta. Il Dio vinto è divenuto Satana, che nel dialogo conclusivo decide di non lottare per rovesciare ancora la situazione, perché, “Avremo distrutto il nostro tiranno, solo se avremo distrutto in noi l’ignoranza e la paura”.
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