LIBRI Napoli '44

Indagine di Norman Lewis sulla città in guerra.

    di Roberta Errico

Norman Lewis, militare inglese inviato a Napoli dopo la Liberazione dai nazi fascisti, è uno storico involontario, ma incredibilmente accurato e intelligente nel raccontare la miseria, la paura e le particolarità di una Napoli stordita dalle follie della guerra.  Il giovane ufficiale Lewis entra a Napoli nel 1943 con la Quinta Armata. È spaesato e stupefatto nel ritrovarsi al centro di una città distrutta dalla guerra, dove alla miseria di una popolazione rimasta senza cibo, senza acqua e senza corrente elettrica si affiancano gli imbrogli di chi si inventerebbe qualsiasi cosa pur di sopravvivere.

Quella in cui visse e lavorò Norman Lewis era una città completamente prostrata dai bombardamenti e dalla guerra, ma abitata da un popolo attaccato alle proprie tradizioni e particolarmente fantasioso nel trovare espedienti per arrangiarsi. Rimane avvolto nella nebbia del mito l’episodio narrato da Lewis del banchetto organizzato per il generale Mark Clark, in occasione del quale, per sopperire alla mancanza di cibo vennero cucinati tutti i pesci tropicali dell’Acquario di Napoli. Episodio ripreso anche da Curzio Malaparte nel suo celebre romanzo “La pelle”.

Lewis è affascinato dal popolo napoletano, per il quale mantenere una dignità - anche solo apparente - era importante tanto quanto mangiare, a tal punto che quando si faceva un funerale a un parente defunto, era normale ingaggiare un professionista dall’aspetto benestante, pagato per fingersi “lo zio di Roma” venuto dalla capitale per dare l’ultimo saluto al morto. Era così che si reinventavano avvocati e dottori a cui la guerra aveva tolto tutto, per sopravvivere, come Lattarullo, un avvocato divenuto informatore e amico di Lewis che soffriva la fame a tal punto da essere continuamente sul punto di svenire. Dallo sguardo un po’ perplesso e a tratti ironico dell’autore non si salvano nemmeno i suoi stessi colleghi, spesso impegnati in piani fantasiosi quanto maldestri, come quello di diffondere l’epidemia di sifilide nel Nord ancora occupato dai tedeschi facendo passare le linee a un gruppo di prostitute malate.

Nel descrivere questi personaggi e le loro vicende, Lewis, inizialmente confuso, diventa curioso e il lettore può ammirare il coinvolgimento, e talvolta la commossa partecipazione, del giovane ufficiale alle vicende del popolo napoletano di cui era testimone – spesso attivo. La cronaca di Lewis è tutt’altro che distaccata, e il coinvolgimento è in grado di contagiare pian piano anche chi legge. La rockstar Roger Waters, ex leader dei Pink Floyd, ha recentemente dichiarato di essere un grande ammiratore di Lewis e di questo testo in particolare.





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