La pandemia fara' bene alla salute

Troppi tagli al Sistema sanitario nazionale. Meno burocrazia e piu' giovani

    di Eugenia De Luca

Solo qualche mese fa il conteggio dei morti da Covid-19 negli Stati Uniti d’America ha toccato picchi esorbitanti. Molti americani, la cui assicurazione sanitaria non comprendesse i costi di un tampone, o addirittura di un ricovero ospedaliero, non avevano altra scelta che affidarsi al fato. In Italia la situazione è nettamente diversa. Nel nostro paese la sanità è pubblica e dà libero accesso a chiunque ne abbia il bisogno.

Ma quanto è importante il sistema nazionale ospedaliero? Recentemente Lorenzo Tosa, giornalista tra i più attivi sui social, ha pubblicato un post su un farmaco per malati oncologici dal costo di 4.263,52 euro usando queste parole: “Quanti di quelli che passano per questa pagina sarebbero in grado di sostenere una spesa simile? Quando tagliano la sanità, quando vengono presi con le mani nel sacco salvo poi recitare alla perfezione la parte dei martiri perseguitati, pensate a questa scatola”. Tosa centra in pieno una delle più grandi piaghe italiane: quanti di noi possono davvero permettersi di pagare un farmaco più di 4.000 euro? Pubblicare un post simile, dopo un anno particolarmente intenso, è un monito.

La pandemia ha solo sottolineato, difatti, tutta la vulnerabilità del nostro Sistema nazionale sanitario, evidenziandone le problematiche dovute ai continui tagli economici susseguitesi nel corso degli anni. L’emergenza, di cui viviamo una fase, si spera, discendente, ha da subito posto l’accento su una serie di questioni irrisolte; dalla mancanza dei necessari posti letto nelle terapie intensive alla mancanza di dottori specializzandi disposti a scendere in guerra per affrontare il virus.

È bene dire che proprio grazie all’epidemia molti dottori neolaureati hanno avuto l’arduo compito di entrare in “trincea” per combattere questa battaglia; senza il coronavirus avrebbero dovuto aspettare i tempi biblici del nostro sistema burocratico. A tal proposito, ma soprattutto proprio per chi in questa lotta impari ha pagato un prezzo altissimo, è stata istituita la giornata dei camici bianchi, fortemente sostenuta soprattutto dal presidente Mattarella; è per loro che tutto il sacrificio non sia stato inutile, ma è soprattutto è per loro che, i futuri leader devono usare al meglio le risorse di cui il nostro paese gode.





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