LIBRI Sulla soglia di piccole porte

Un libro per riassaporare nostalgie del passato e una Napoli nascosta nei ricordi

    di Mariangela Ranieri

Enza Silvestrini vive e lavora a Napoli presso il Liceo Artistico Statale ed è responsabile regionale del Pen Club Italia Onlus. È lei la duplice e scissa presenza all’interno di “Sulla soglia di piccole porte” (Iuppiter Edizioni), è lei che presenta con freddo distacco se stessa, riducendo, o meglio innalzando, l’elemento biografico a piena letteratura. Quelle piccole porte vengono incatenate dai disegni di Michele Iodice, artista napoletano, che attraverso tale iconografia costituisce anche una chiara chiave di lettura. Le porte che l’autrice incontra durante il suo tragitto vengono così aperte al lettore che subisce “l’effetto che sul visitatore di una mostra di pittura ha il celebre Taglio di Fontana sulla tela, il quale viene quindi costretto a sentire che la verità delle cose, ossia il loro senso, non è se non l’effetto della violenza dell’uomo su di esse”, secondo le parole di Aldo Masullo, incantato dal narrare della Silvestrini, evocativo e moderno.

È questo un libro per rivivere. Riassaporare un passato nostalgico, un periodo della vita in cui nulla costituisce un reale ostacolo; rivivere la Napoli nascosta, quella intravista da coloro che non l’hanno vissuta; un libro che racconta in che modo “o munno s’è cagnato” e in che modo qualche “viuzza” resta immobile col passare delle stagioni; un libro dove ogni elemento racconta se stesso ed una storia, dove parole ed immagini vengono poi ricamate dalla semplicità e dalla modernità della scrittura della Silvestrini, fatta di riferimenti biblici e filosofici, che traspaiono con estrema leggerezza; un libro fatto principalmente di ricordi, quei ricordi che accomunano tutti e che ritornato nel momento in cui la realtà diventa troppo pesante e l’immaginazione è un'arma necessaria per fuggirla.





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