Mater camorra e i suoi figli
Al Teatro Instabile, la trasposizione in napoletano di Brecht
di Luciana Ranieri
Al Teatro Instabile di Napoli va in scena “Mater Camorra e i suoi figli” trasposizione in napoletano di un Bertold Brecht attualizzato e ispirato a Madre Courage. Dallo scorso 26 aprile, con una breve interruzione, e dal 6 maggio fino all’11, i giovanissimi attori dell’Accademia Vesuviana del Teatro di Gianni Sallustro, con sede ad Ottaviano, (cittadina a pochi chilometri da Napoli per troppo tempo legata alla malavita organizzata), si cimentano in un lavoro per nulla facile.
Con la regia sperimentale di Michele del Grosso, lo spettacolo portato in scena mostra i lati oscuri della camorra. Il testo di Brecht è la guerra dei 30 anni attualizzata in guerra camorristica tra clan. La vicenda narrata, ambientata nei vicoli di Napoli e della sua provincia, è il conflitto contro la parte nera, il “cancro” della città. E’ una lotta caratterizzata da un forte degrado e quindi animalesca; nell’idea del drammaturgo la camorra è bestiale, come in fondo lo è nella realtà, così la piéce riproduce il bestiario camorristico rendendo tutti gli attori animali.
Lo spettacolo nasce a seguito di un laboratorio organizzato dall’Accademia fondata da Sallustro, proprio sul teatro di Brecht, così i ragazzi dopo il workshop vanno in scena affiancati anche da Nicla Tirozzi nel ruolo da protagonista, Anna a’squarciona. Lo spettacolo, che si avvale del patrocinio morale del Comune di Napoli, è dedicato a Gaetano Montanino, guardia giurata che, in una notte dell’agosto del 2009, perse la vita a piazza del Carmine, mentre svolgeva con coraggio il proprio lavoro. Tra gli attori c’è anche Veronica, la figlia, che interpreta Caterina, una ragazza muta, l’unico personaggio buono dell’intero spettacolo.