Ti amo
I versi dell'amore
di Espedito Pistone
Non per la frase in sé, ti amo, senza originalità, né per il fatto di averla detta, finalmente. Lo spaventò oltremodo, crederci, al di là di ogni logica. La paura di dire o il coraggio di tacere, che complotto è mai questo - si domandò sovente da quel momento - se le parole più belle muoiono sul ciglio del suo sorriso? E la fatica per ritrovarle tutte, dopo che il cuore impazzito le ha scagliate in ogni dove? Cercale, contale, disponile in buon ordine, poi basta uno sguardo suo per scompigliarle in un colpo.
Perciò, finalmente, decise di prendersi cura dell'amore e cominciò a comporre versi per lei:
“Serbami amore e io sarò immortale
stringimi forte
forte, come la vela alla maestra
io non ti lascerò
se non quando toccheremo la linea del tramonto
prima di affidare il futuro di entrambi
ai capricci degli alisei”
… e un'altra volta:
“Questa avventura alla ricerca della porta segreta
lo strofinarsi di sensi e sentimenti
il reciproco e poroso scambio di promesse
nonché sostegno biunivoco per non cadere
lo chiamerò amore”
… e senza disdegnare la prosa:
“No, non voglio essere amato immensamente né infinitamente. Io voglio conoscere i confini dell'amore che ricevo, li devo percorrere tutti da Nord a Sud, da Est a Ovest. Devo misurare ogni palmo, contare i passi, riportare la mappa di tutti i viaggi, ricordare i segni di ogni avventura. Ci devo sognare dentro da parte a parte, devo conoscere la via del ritorno...”
… e un giorno ebbe risposta: “Fu l'amore a trovarmi, non tu !”
Credete voi che si sia arreso? Giammai! Ed ecco la risposta (l'ultima che a noi risulti):
“Il tuo rifiuto me lo appunto sul petto, come una medaglia. Un po' perché me lo aspettavo, un po' perché mi lascia libero di continuare a chiedere...”.