La prima crisi del Napoli di Spalletti
Con Inter e Spartak squadra viva, ma ancora non brava nel 'non possesso'. Tegola Osimhen
di Davide Martino
Nella settimana più buia dall'inizio del torneo, nella settimana del ricordo a un anno dalla tragica dipartita del Dio del calcio, il Napoli vive il momento più complicato, aggravato senza alcun dubbio da una serie infinita di infortuni che riaffiorano i fantasmi della scorsa stagione, quando si perse terreno da tutto tra novembre e febbraio. Oggi la situazione anche se delicata è differente per la consapevolezza della squadra di poter sopperire agli imprevisti con una rosa lunga e di qualità, ma soprattutto per la presenza di un progetto tecnico in fase embrionale e non certo conclusionale come quello dello scorso anno di mr. Gattuso.
Il Napoli anche nelle due sconfitte ha dimostrato di essere vivo pagando errori e dazi alla sorte che ha negato, in quel di San Siro il pareggio finale. Spalletti non deve però farsi trarre in inganno dalle quasi rimonte, perché le ultime due partite hanno di fatto premiato le squadre con l'approccio migliore sin dal primo minuto di gioco. l'Inter, ma anche lo Spartak hanno legittimato il proprio successo con la voglia di vincere determinante dall'ingresso in campo e per gli interi 90'.
Il Napoli ha subito per larghi tratti il ritmo dei neroazzurri, per cui non possono bastare gli ottimi 20 minuti finali in cui siamo diventati padroni del gioco, ciò anche per scelte discutibili degli avversari. Il Napoli oltre all'eccelso palleggio pecca ancora nella fase di non possesso e mai come in questo momento il recupero di Demme (unica nota positiva dall'infermeria) diventa propedeutico nella fase di riconquista.
Male gli africani, con il solo Anguissa che salva la sua prestazione, ma deve arrendersi a un fastidio muscolare che lo terrà a riposo forzato almeno tre partite. Il match di Europa League, invece, certifica come lo stesso Koulibaly, determinante sin qui, abbia fisiologico bisogno di respirare. Inguardabile il suo primo tempo per essere vero. Forse poteva riposare destinando sul lato destro Rrhamani in coppia con Juan Jesus.
Il mister adesso deve necessariamente trovare la soluzione e riprendere la continuità nell'emergenza e questa missione passa senza dubbio senza snaturare la squadra. Spalletti deve insistere sui capi saldi di questi primi tre mesi fatti di grandissima difesa, ottimo possesso e immediate ripartenze. Certo l'assenza di Osimhen inciderà, ma guai a recriminare sul poteva essere, perché il campionato va affrontato al netto di tutti gli imprevisti del gioco. La fluidità offensiva, del resto, non può prescindere che dall'interpretazione del collettivo sia in fase passiva che in fase attiva, sicché oltre alla crescita di Petagna, il quale resta gioco forza il solo centravanti d'area, diventa determinante reinventare Dreis Mertens quale primo terminale offensivo. Il suo lavoro tra le linee, infatti, non sta pagando dividendi poiché il folletto belga non è un fantasista, ma un fine attaccante che può cucire il gioco dei compagni e al contempo segnare numerosi gol.
La partita con la Lazio a tal proposito casca al momento giusto, in quanto i capitolini restano il bersaglio preferito di Mertens che ci auguriamo venga riproposto nel suo ruolo più congeniale. La settimana tremenda, culminata nel primo anniversario dalla scomparsa di Diego deve coincidere con la rinascita dell'entusiasmo popolare. Il Napoli ha il dovere di provarci. Lo deve per la città, ma soprattutto lo deve alla memoria del più grande.
PAGELLONE AZZURRO
Ospina 6 certezza
Meret 5,5 poteva di più sul secondo gol dello Spartak
Di Lorenzo 6,5 instancabile
Rrhamani 5,5 un po' in difficoltà contro l'Inter
Koulibaly 5 prestazioni pessime.
Mario Rui 6,5 se l'avesse messa dentro!!!
Fabian 5 il mistero di Mosca. Errore il mancato fallo sul 3-1 dell'Inter
Anguissa 6 lo ferma solo la sorte avversa
Lozano 4,5 le sue dichiarazioni, anche mal interpretare hanno aggravato la situazione
Zielinsky 5,5 intermittenza
Insigne 5,5 male a San Siro
Osimhen 6 in bocca al lupo
Mertens 6,5 meraviglioso il gol di Milano
Elmas 6 da freschezza
Juan Jesus 6 non sfigura a Mosca
Lobotka 5 paga l'orrore del rigore causato