I Ritagli di Ellen G
Inaugurata la mostra dell'artista al MEDì di piazza dei Martiri, visitabile fino al 19 dicembre
di Redazione
Un fluido intreccio di intagli decorativi ed elementi iconografici scuciti e integrati in una nuova partitura compositiva. Si tratta del percorso espositivo Ritagli, mostra personale di Ellen G., con testo critico a cura di Paolo Mamone Capria. A ospitare l’evento, aperto al pubblico fino al 19 dicembre, è MEDÌ, l’organo di mediazione dell’ODCEC, in Piazza dei Martiri 30, Napoli. Con Ritagli prende avvio il nuovo ciclo di mostre del progetto Cultura Energia Economica, nato lo scorso anno da una proposta dell’ODCEC, Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Napoli insieme con la Fondazione dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Napoli, con la direzione artistica di Antonio Minervini, per dare un supporto concreto alla creatività, considerata come elemento fondante anche della cultura di impresa.
In mostra, 25 lavori di medio e piccolo formato, di cui 4 retablo, 13 papier collé e 4 lavori in tecnica mista. I papier collè di Ellen G. sono eseguiti adottando una tecnica di matrice dadaista: selezione, accostamento e ritaglio sono il preludio alla fusione che avviene mediante innesto di colla e interventi pittorici nelle parti di giuntura. Dalla congiunzione di elementi grafici e volumi scultorei nascono invece i retablo in terracotta ingobbiata, completati da papier collé.
«Ellen G. possiede una cultura visiva ampia e profonda - spiega Paolo Mamone Capria - unita alla capacità di trascegliere e di guidare secondo principi di armonia e di ordine il rigoglio delle suggestioni culturali. Giacché l'essenza di questi collage da lei ideati sta proprio in una sorta di densa autoreferenzialità artistica in cui i sintagmi di storia dell'arte, con delicati slittamenti di senso, si smembrano e si fondono in nuove, riuscite tessiture compositive».
Ellen G. è architetto, conservatore di beni culturali, PhD in storia dell’arte. Affianca all’attività artistica l’insegnamento, la ricerca storico-artistica e la critica d’arte. I suoi media d’elezione sono il papier collé e la scultura in ceramica. Le sue opere sono state esposte in rassegne e mostre personali e acquisite a collezioni private e musei. Ha realizzato inoltre interventi in spazi pubblici. Il suo nome d’arte deriva dall'assonanza con la radice linguistica greca «lg», da cui légo, "mettere insieme", in quanto il legame relazionale rappresenta una costante nel suo lavoro, la cui modalità creativa si incentra, appunto, sulla ricerca di correlazioni tra elementi del vissuto e del pensiero, spesso desunti dal repertorio universale dell’arte, talaltra da quello naturale, iconico o simbolico.