Le Corsaire al San Carlo

Tripudio coreografico al Lirico Napoletano

    di Teresa Mori

Dal 20 al 27 marzo sono approdati al Lirico Napoletano non una ma due étoile del Teatro Bolshoi di Mosca, al San Carlo per la prima assoluta messa in scena napoletana di Le Corsaire i primi ballerini, Maria Aleksandrova e Aleksander Volčov, rispettivamente  nei panni di Medora e in quelli di Conrad il corsaro, insieme in uno spettacolo di straordinaria eleganza in cui virtuosismi di tecnica hanno fatto da sfondo ad una storia d’amore travolgente.

Balletto in tre atti, mai eseguito per intero a Napoli, tratto dall’omonimo poema di Lord Byron musicato da Adolphe Adam su libretto di Jules-Henry Vernoy de Saint Georges e Joseph Mazilier.

Le Corsaire, coreografie di Aleksej Fedeečev tratte dalle originali di Marius Petipa, è uno dei balletti più amati dell’Ottocento. Una versione quella proposta al San Carlo, che è frutto dello studio meticoloso del coreografo su tutto l’assetto dell’ensemble. Lavoro che condensa tanti anni di evoluzione dell’estetica e della tecnica del grande balletto classico unite alla cura per l’aspetto più drammaturgico e filmico dell’esibizione.

 La complessa trama narra le avventure di Medora, una ragazza greca venduta come schiava, e del suo amato, il pirata Conrad, a sua volta catturato dal pascià Seyd. Salvati entrambi dall’odalisca Gulnare, i due fanno naufragio ma raggiungono la riva, aggrappati ad un relitto.

Le Corsaire, tripudio coreografico di oltre due ore, la cui lunga storia artistica parte da Parigi nel 1856 arriva a Napoli attraverso l’irriverente quanto colorata e fiabesca rilettura scenica di Francesco Zito, che firma giust’appunto scene e costumi: balde danze piratesche; misteri d’oriente e romantiche passioni; prodezze e incanti; passi a due, ensemble ed assoli tutti conditi da una nota piccante e arabeggiante. Imprescindibile nel repertorio accademico e indice dell'alto livello artistico di una compagnia, Le Corsaire possiede tutti i caratteri del balletto romantico, oltre a una forte componente indigena frutto del gusto dell'epoca

In scena una Turchia fatta di odalische, schiavi, sultani e soldati. Un inconfondibile gusto esotico culminante nel lussureggiante Jardin Animé con aiuole, palme, ghirlande e uno spumeggiante Corpo di Ballo sempre firmato Teatro San Carlo.





Back to Top