Zia Tittina e zia Ninella

Storia di un amore fraterno

    di Espedito Pistone

Quando zia Tittina seppe che zia Ninella (così noi pronipoti chiamavamo le anziane sorelle del nonno, artigiana del vetro una e sarta l'altra) aveva lasciato il fidanzato, anche lei lasciò il suo e da allora vissero in simbiosi...

…a letto alla stessa ora, sveglia alla stessa ora, vestivano con abiti identici e identici erano gli ombrellini di seta con i manici in osso, tutti intarsiati, appesi dietro l'uscio. Riuscivano persino a mangiare nello stesso piatto, ritmando con alternanza perfetta l'affondo del cucchiaio o della forchetta nella pietanza. Cibi leggeri che rendevano diafane le figure di altri tempi.

Miti e gentili con tutti, se c'era una cosa che non tolleravano era sentirsi chiamare “signore”, al portiere screanzato che se ne approfittava rispondevano, correggendolo: “signorine, prego!”.

La domenica pranzavano con noi, cioè con il loro nipote più grande, il mio papà, che era poi il genitore del pronipote che aveva ricevuto in eredità il nome dell'amato fratello e, quando la televisione in bianco e nero trasmetteva un raro e romantico bacio tra due innamorati, la più grande, tittina, copriva gli occhi alla più giovane di due anni, ninella...

…poi li hanno chiusi per sempre, quasi insieme... così non hanno visto tante cose brutte, ma anche tante cose belle... rimbocchiamoci il cuore





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