Pinocchio imputato

Se l'amministratore di condominio ha il naso lungo...

    di Adelaide Caravaglios

Dare del “Pinocchio” a qualcuno non costituirebbe reato (in dettaglio, quello di diffamazione): lo ha chiarito la Cassazione, V sezione penale, nella sentenza n. 41785/2016.

Pronunciandosi sul ricorso di un condomino, che aveva inserito dei volantini nella buca delle lettere degli altri proprietari, accusando l’amministratore di violare la legge fiscale e rappresentandolo come un personaggio col naso lungo e con un cartello al collo con la scritta “Pinocchiopoulos”, la Corte – nell’accogliere la difesa dell’ironico proprietario, secondo la quale si trattava di semplice diritto di critica, visto che l’intero condominio avrebbe avuto interesse a conoscere gli errori compiuti dall’amministratore, soprattutto quelli inerenti a presunte detrazioni fiscali per le spese del parcheggio (che aveva ritenuto possibili) – ha ricordato come “il requisito della continenza, elemento costitutivo e limite del diritto di critica, non riguarda il contenuto delle espressioni, ma la forma della comunicazione, che non deve trascendere in espressioni inutilmente disonorevoli e dispregiative o esageratamente aggressive verso la persona criticata”.

Quanto, poi, al secondo aspetto, quello, cioè, relativo all’immagine di Pinocchio, usata come simbolo dell’essere menzognero per eccellenza e anch’essa giudicata diffamante, gli ermellini hanno sostenuto che si trattava di una chiara espressione del diritto di satira, collocato nell’ambito delle scriminanti, ex artt. 21 Cost. e 51 c.p., fermi restando, chiaramente, i limiti dell’inutile e gratuito disprezzo personale, che di regola caratterizza il diritto di critica. In altre parole, l’uso di un simile personaggio, fin troppo conosciuto per le sue bugie, non risultava né dispregiativo in sé, né la vignetta si poteva definire volgare.

Per questi motivi hanno quindi annullato senza rinvio la sentenza impugnata, non costituendo il fatto reato.

E, come in una favola, alla fine vissero tutti “felici e contenti”.





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