LIBRI Toto' sbanca

Conoscere e amare il principe Antonio de Curtis

    di Armando De Sio

“Totò sbanca. Conoscere e amare il principe Antonio De Curtis” a cura di Gianni Ambrosino e Aldo De Francesco, edito per i tipi Iuppiter edizioni nel dicembre 2016. Il libro è una raccolta di saggi, articoli e testimonianze che raccontano la vita, le opere, gli aneddoti e tanto altro del Principe della risata. Il volume è diviso in due parti: nella prima sono raccolti vari saggi e articoli in cui viene analizzato ogni aspetto del Principe De Curtis: non solo il grande comico e la sua biografia, ma anche il malinconico poeta, il suo rapporto con la Giustizia, con l’economia, con le donne, con la Filosofia, con lo Sport, e con gli Animali, che amava moltissimo. E poi il rapporto con altri due giganti del Teatro napoletano e dello Spettacolo, quello con la S maiuscola: Eduardo e Peppino. Del primo, oltre ad essere riportato per intero un articolo comparso su Paese Sera dopo l’uscita di scena di Totò viene riportato un altro aneddoto gustoso: Eduardo racconta che quando aveva vent’anni, durante una trasferta a Palermo, si sentì male. Il destino volle che nella stessa città si trovasse anche l’amico di sempre, Totò, in tournée a Palermo con un altro spettacolo. Proprio quest’ultimo, alla fine di ogni replica del suo spettacolo andava a trovarlo, improvvisandosi infermiere. Il Principe della Risata, infatti, ogni sera gli preparava delle pezze calde da mettere sul corpo per sentire meno dolore. Eduardo racconta che una volta, mentre lo medicava, Totò gli cantò “Il portavoce”, una macchietta napoletana. Lo fece ridere così tanto da doverlo supplicare, scherzando, di andar via perché tutto quel ridere gli faceva male.

Peppino ricorda, invece, come Totò fosse l’unico comico che lo deliziasse veramente e di come la maggior parte dei film recitati da entrambi siano stati recitati a soggetto. Poi afferma: “Se i miei film con Totò fossero stati girati come io sempre consigliavo […] l’Italia cinematografica avrebbe potuto vantare, in quanto al genere comico-farsesco una produzione di ottimo livello artistico […].” Di notevole interesse è la parte antologica dove ad esempio è riportata per intero l’intervista, apparsa sull’Europeo il 6 ottobre del 1953, che il Principe rilasciò a Oriana Fallaci, in cui l’attore afferma che: “la felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza”.  O l’articolo di Ennio Flaiano in cui Totò viene assurto a maschera universale che ha saputo più, e forse meglio, delle maschere della Commedia dell’Arte descrivere il suo Tempo e l’Umanità nei suoi tanti Vizi e nelle sue poche Virtù. Conclude il libro una serie di aneddoti, come la nascita della canzone Malafemmina, il progetto, che ahimè ancora adesso deve ancora veder luce, di un Museo dedicato al grande attore, le sue aspirazioni giovanili da sacerdote; la lista completa dei suoi 97 film, dei film che non ha fatto e le sue battute più celebri. Questo libro è davvero un bel binocolo da cui cominciare a osservare l’universo di Totò. Perché “a prescindere”, “siamo uomini o caporali?”.





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