Grazie Diego, per sempre il nostro re
Maradona è morto. Napoli in lutto. Il mondo piange il mito venuto dal nulla
di Davide Martino
Uno squarcio improvviso colpisce una intera città piegandola in ginocchio. Una notizia tremenda, catastrofica. E' morto Maradona. E' morto Diego, il Pibe, o' ninnillo, isso, il più grande di tutti i tempi, El barilete cosmico, l'uomo venuto da lontano a riscattare i cuori dei napoletani e le sorti di una città devastata dalle macerie del terremoto. La Napoli calcistica e non, il mondo calcistico e non piange la scomparsa di un mito che con la sua classe, la sua personalità, il suo estro ha saputo offrire sprazi di gioia infinita a tutti gli appassionati: chi almeno una volta nella vita non ha esclamato: "Che sei Maradona?"
Il re di Napoli e di Buenos Aires è immortale perché le sue gesta, le sue rappresentazioni saranno per sempre conservate nella mente di chi ama il calcio e lotta contro le ingiustizie fregandosene degli eccessi, delle follie fuori protocollo. Si sa i geni sono tali proprio perché fuori dagli schemi. Gli aneddoti sono tanti, forse quasi quanto i colpi di genio che negli anni si sono susseguiti al San Paolo, alla Bombonera, all'Azteca, ma il più grande di tutti è da sempre rappresentato dalla sua capacità di trascinare i più deboli a raggiungere il successo.
Lui, Diego, nato e cresciuto in uno dei Barrio più poveri al mondo ed emerso dalla povertà con quel sinistro magico capace di accarezzare l'incrocio dei pali con superbia e maestria mai visti in un secolo di palla rotonda. Grazie Diego da parte di tutti i napoletani che hanno avuto la meritata rivalsa contro il potere del Nord. Sei giunto e da subito la città ti ha reso re, ma tu l'hai ripagata con le magie del campo e con la protezione dei folli che possono arrivare dove nessun altro.
Sei l'icona di una città, ma sei anche l'idolo di una nazione che nelle infinite difficoltà socio-politiche degli anni '70 si è compattata sotto la tua stella dimenticando l'orrore del regime militare. Dal nulla hai vinto un mondiale mostrando al mondo il tuo genio e la tua furbizia, dal nulla hai reso una città, vittima di se stessa, in vincente e orgogliosa della sua appartenenza.
Oggi te ne sei andato, scegliendo lo stesso giorno del tuo amico Fidel, ma per sempre resterai nella mente dei milioni di calciofili che con una giocata, con una magia proveranno a imitarti anche solo per un semplice momento. Adesso godiamoci il doveroso silenzio immaginando una delle tue inarrivabili magie. Grazie mille Diego Armando Maradona