Comunicazione persuasiva

La pubblicità nel cervello umano

    di Silvio Fabris

La pubblicità in quanto comunicazione è di natura persuasiva, che si estrinseca nell’ambiente socio-economico nel quale viviamo. Lo scopo di una Comunicazione Persuasiva è di sollecitare l’inconscio in modo che il potenziale acquirente risponda favorevolmente all’annuncio stesso. In questi ultimi anni, si è cominciato a considerare che anche l’emisfero destro sia fornito di pensiero. Quindi è evidente che la Comunicazione Persuasiva prevede un ampliarsi degli elementi che scavalcano la razionalità sinistra per rivolgersi direttamente all’immaginazione destra. L’headline deve quindi costituire un sapiente mix di creatività nel quale si introduce la nostra logica (sinistra) cercando di usare la rappresentazione per immagini (destra) del nostro fruitore. Spesso si formano pensieri che possono non essere verbalizzati. Con un sapiente dosaggio di fattori “destri” e “sinistri" cerchiamo di ricreare la giusta atmosfera del nostro Target, senza per questo omettere il messaggio scritto, ma evitando dissonanze cognitive, capaci di urtare l’emisfero sinistro della razionalità. Il copy, l’art director, o in particolare il creativo, deve poter arrivare all’inconscio per poter per un attimo sospendere la razionalità sinistra, per ricevere il soccorso dell’immagine, il visual. Quindi è evidente la differenza tra immagine e parola. L’immagine scavalca in gran parte la razionalità sinistra per rivolgere le sue lusinghe al cervello destro. Si può affermare che viviamo nell’epoca dell’immagine. La Comunicazione Pubblicitaria  è condannata ad un “progresso” senza fine dove si uniscono, marketing e desideri, economia e bisogni, strettamente allacciati a quel coacervo di desideri che risponde al nome di Homo sapiens. 





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