Napoli nacque a Pizzofalcone

Sulla collina di Monte di Dio il primo insediamento della citta'. La villa di Lucullo

    di Flora Fiume

Pizzofalcone, anche nota come Monte di Dio, è, tra le colline di Napoli, quella più antica. Qui nella seconda metà del VIII secolo a.C. nacque Parthenope, il primo insediamento della città di Napoli. Pizzofalcone era uno dei suoi confini, Parthenope infatti si estendeva da lì fino all’isolotto di Megaride. La sua storia è durata nei secoli. È possibile infatti a tutt’oggi imbattersi nei resti della Villa di Licinio Lucullo, nel sito archeologico di Monte Echia, che si trova all’apice della collina. La caduta dell’impero romano però non ha determinato la fine della sua fortuna.

Già nel V secolo d.C. ci fu un importante insediamento di monaci basiliani, ispirati cioè alla regola dettata da San Basilio Magno (morto nel 379 d.C.). Essa prevedeva che i monaci dovessero condurre una vita non ascetica, ma che anzi fossero inserito nella comunità civile. Infatti i monasteri dei basiliani sorgevano non in luoghi impervi e deserti, ma proprio nelle città o nelle loro vicinanze. Così fu dunque per i basiliani che a Pizzofalcone erano a ridosso della città. Qualche tempo dopo, nel VII sec. Essi però abbandonarono la regola basiliana per dedicarsi alla regola di San Benedetto. Fu Carlo I d’Angiò, re di Napoli alla metà del ‘200 che decise di utilizzare questa zona che, seppur vicino alla città, non faceva parte del tessuto urbano, per la caccia al falcone. Egli fece anche costruire sulla collina una falconiera. Il nome Monte di Dio, o come dice Erri de Luca in un suo libro Montedidio, deriva invece dal nome di una chiesa con convento annesso, oggi non più esistenti, che furono fondati nel XVI secolo. La zona continuò ad essere fuori dalle mura della città fino al 1500.

Nel 1442, quando la città fu messa sotto assedio da Alfonso V d’Aragona, a sua protezione fu costruito un bastione che prese il nome di “fortelicio di Pizzofalcone”. Probabilmente fu abbattuto già nella prima metà del 1500: le ultime tracce ufficiali della sua esistenza si rinvengono nei documenti che attestano la compravendita di alcuni terreni del monastero dei Santi Pietro e Paolo, acquistati dal Conte di Santa Severina, Andrea Carafa della Spina, che vi costruì la sua villa. Sotto il Viceregno di Don Pedro de Toledo l’ampliamento della città inglobò la zona del Monte Echia.





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