Paco De Rosa: 'Sogno il David'

Appena firmato il contratto con la Medusa Film, l'attore napoletano si racconta

    di Vanna Morra

Paco De Rosa, attore comico napoletano, appena trentenne vanta già un folto curriculum artistico di una certa importanza. Lo seguo da un po’, anche se si fa quasi fatica a seguirlo visto che balza dal cinema alla tv al teatro senza mai fermarsi. Ho avuto il piacere di conoscerlo al Teatro Politeama in occasione di “F…Atti Unici”, la sit-com live comica diretta da Lello Arena, in cui ha interpretato per due stagioni “Braccio di Ferro”, un improbabile fuorilegge. È un ragazzo semplice ma coinvolgente che sin da subito ti sembra di conoscere da sempre.

Qualche giorno fa mi ha colpita un post che Paco ha pubblicato sul suo profilo FB ed è proprio da quello che voglio cominciare la nostra chiacchierata… “29.05.2017 data da ricordare. Ho firmato il mio primo (spero non ultimo) CONTRATTO con la MEDUSA FILM”.

So che non potrai svelarci molto ma oltre che felici per te siamo anche curiosi, qualcosa potrai dircela!
Posso solo dirti che si tratta di una grande avventura. Una produzione di alto livello a cui ho il piacere di prendere parte. Sai, esperienze come queste ti fanno crescere anche umanamente oltre che professionalmente!

Insomma non ci dici nulla! Sei in un momento importante della tua carriera, come lo stai vivendo?
Con grande serenità ed umiltà, ma anche con notevole grinta. Vedi, se voli troppo in alto con la testa rischi di perdere la rotta e invece la mia direzione è chiara: studiare, lavorare, produrre risultati in base ad una serie di scelte che ho fatto. Scelte maturate anche grazie ai consigli di amici professionisti e dei miei collaboratori.

Potresti fare già un bilancio del tuo percorso artistico o è solo l’inizio? 
Ovviamente è solo l’inizio del mio percorso artistico, nonostante gli anni di gavetta che con grande sacrificio ho vissuto studiando e imparando da colleghi e registi che mi hanno formato. Di sicuro il bilancio fin qui è positivo, ma la strada è ancora lunga… guai a sentirsi “arrivati”, soprattutto a trent’anni!

C’è qualcosa di cui ti sei pentito di aver fatto?
Assolutamente no! Sono fiero delle mie scelte, che ho sempre fatto confrontandomi con i miei “guru” Nando Mormone e Ciro Ceruti e ultimamente anche con i miei collaboratori.

Quest’ultimo anno è stato molto intenso per te. Come si sente oggi “Quel ragazzo” della periferia di Napoli? Dalle tue interviste emerge spesso il forte legame che hai con il posto che ti ha visto nascere e crescere.
La mia città, Arzano, è sempre nel mio cuore. Continuo ad abitarci e a vivere la quotidianità fatta di amici e parenti. Certo, la periferia ha i suoi aspetti positivi e negativi ma io ho sempre recepito il meglio: solidarietà, grinta, voglia di emergere e tanta umiltà! Quella non deve mai mancare ad un attore.

Quando hai deciso che saresti diventato attore?
Da bambino, quando mio padre mi regalò una videocamera ad otto anni. Tutto è iniziato quel giorno, al mio compleanno. E poi, la scelta di far diventare una passione un mestiere e quindi, da allora, tanta gavetta e tanta voglia di emergere in un ambiente complesso e ricco di insidie.

Hai scelto la comicità, ti immagini in questo ruolo per sempre?
Diciamo che la comicità ha scelto me, dato che mi hanno sempre proposto, almeno al cinema, ruoli leggeri e brillanti. Però presto, come nel caso di alcune esperienze teatrali, sarò protagonista di progetti non legati alla commedia bensì a storie “impegnate”. Al momento, anche per questi, non posso dire altro.

Sei nel cast di “Felicissime condoglianze” in uscita prossimamente, raccontaci di questa esperienza. Claudio Insegno ci ha detto che avete coinvolto un intero paese.
Eh sì! Un’esperienza bellissima sotto tutti i punti di vista, una commedia molto innovativa basata sul romanzo del grande Tonino Scala. In generale lavorare con Claudio Insegno è sempre un piacere, dato che è una grande persona oltre ad essere un grande artista. E poi il cast è davvero eccezionale: Enzo Salvi, Nadia Rinaldi, Corrado Ardone, Simone Gallo, Milena Miconi, Andrea Roncato, Sandra Milo e Simona Ceruti. Un gruppo che ha dato un valore aggiunto al film.

Il tuo sogno artistico?
Sicuramente vincere il David di Donatello, il massimo riconoscimento che il cinema italiano può concedere ad un artista.

Attori con cui vorresti lavorare?
Sicuramente Beppe Fiorello, Elio Germano, Pier Francesco Favino e con i Fratelli Gallo: Gianfranco e Massimiliano e il mio caro amico Gianluca Di Gennaro.

Registi da cui vorresti essere diretto?
Tanti, da Sergio Sollima a Paolo Sorrentino e Matteo Garrone passando per i Manetti Bros, che amano tanto Napoli, fino ad arrivare ad Edoarlo Leo e al mio concittadino Ivan Cotroneo e al campano Sydney Sibilia.





Back to Top