Il media man

I personaggi che fanno la pubblicità

    di Silvio Fabris

L’uomo dei mezzi o media man, come si usa chiamarlo, è diventato senza dubbio, anche in Italia, un tecnico di cui nessuno, fra coloro che operano nel complesso mondo della pubblicità, si sognerebbe di fare a meno. Il momento del suo intervento è quando si tratta di scegliere i mezzi più idonei coi quali raggiungere con il minimo di spesa e con il massimo di rendimento quel determinato target di riferimento. In molti casi questo basta davvero: il media man fa le sue scelte, le propone, se necessario le aggiusta sulla scorta di considerazioni che variano dalle finanziarie alle economiche alle politiche. E’ un fatto positivo che intervenga anche nel processo creativo per rendere il messaggio più efficace in quanto è colui che indaga continuamente i mezzi, ne chiarisce la natura, la veste, il linguaggio. Quindi non è solo colui che dice “si raggiungono questi destinatari nel maggior numero, con la maggiore intensità, con la minore spesa adoperando questa combinazione di mezzi, effettuando queste uscite, rispettando questo calendario”. Oggi il media man può contare su misurazioni attendibili, studi e ricerche di mercato, e soprattutto una sempre più vasta coscienza dell’importanza di queste rilevazioni. Si troverà di fronte a mezzi insufficienti, una miriade di piccoli periodici specializzati che nascondono la propria tiratura o televisioni private privi di audience. La funzione del media man spesso, più che a suggerire le strade giuste per raggiungere il target interessato, diventa quella di evitare sprechi, dispersioni di denaro (budget) e di sforzi, colpi sparati a vuoto, perché l’arma con cui si spara è magari un grosso cannone e il bersaglio una formica.





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