LIBRI Toto' sbanca

Tutto quello che c'è sotto la bombetta di Antonio de Curtis

    di Giuseppe Grasso

Quando si parla dei grandi la loro mole spaventa sempre, e la paura può giocare dei brutti scherzi: si rischia di cadere nel banale, nel superficiale, nel trito e nel ritrito, rischiando di fermarsi al già detto perdendo di vista l’affascinante complessità di siffatte figure. Con “Totò sbanca” questo pericolo non esiste. L’antologia a cura di Gianni Ambrosino e Aldo De Francesco regala pagine accorate e accurate che restituiscono tutto ciò che c’è sotto la bombetta dell’ultima vera maschera italiana: Antonio De Curtis, il nobile bizantino e l’uomo della Sanità, l’amante degli animali, delle donne e della luna, il misantropo, lo schivo, il pantofolaio. E in ultima analisi, dopo il cappello, viene tolta anche la maschera: alla fine resta solo un Antonio desnudo, intimo e sincero. “Io recito solo nei miei brutti film” racconta nell’intervista con la Fallaci in appendice, ed è proprio perché ciò emerge dalle pagine del libro in tutto il suo nitore che alla fine lo si finisce con l’amarlo ancora di più, quasi fosse un vecchio amico.

E questo è solo l’inizio: scopriamo un Totò filosofo, interprete aristofanesco e teorico leopardiano e hobbesiano di quella recita perpetua che sono Napoli e l’Italia tutta, capace come pochi altri, con la potenza della risata, di mostrare una vita forse senza possibilità di redenzione, dove gli uomini soccombono ai caporali sopportando stoicamente ma accettando il tutto senza dolore, come un ineluttabile destino. Scopriamo il “liberale-social-democratico-monarchico-repubblicano” che irride i decadenti e ne decostruisce lessico e semantica per riaffermare quel mondo povero ma reale che solo ritiene esser vero, anche con tutti i suoi venditori di fontane, finti ambasciatori del Catonga e bande degli onesti. Scopriamo quanta stima suscitasse, dalle pagine di Flaiano, Fellini, Pasolini, negli intellettuali e nella società dell’epoca, e quanti monumenti uomini di ogni ceto e risma gli abbiano dedicato in vita ancor prima che dopo, altro che monumentino in memoriam.

E poi ci sono pagine di gag, aneddoti, interviste, che impreziosiscono un’ottima selezione di articoli dal taglio saggistico, precisi e avvincenti.

Ci sarebbe, c’è, molto altro ancora. Ma questo, se vi va, potete scoprirlo voi stessi, mentre sfogliate e gustate un libro che sbanca.





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