Storie e miti dei teatri napoletani

Settima puntata dedicata al Trianon-Viviani, il teatro del popolo

    di Armando De Sio

Sorge in piazza Vincenzo Calenda, nel cuore del centro storico di Napoli, patrimonio mondiale dall'Unesco, allo sbocco di Forcella e in prossimità di Castel Capuano e dei Decumani. Venne inaugurato l'8 novembre del 1911 con lo spettacolo “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta, ma fu il figlio Vincenzo a indossare i panni di Felice Sciosciammocca. Sin dalla sua fondazione, come ci racconta Ettore De Mura nella sua Enciclopedia della canzone napoletana, il teatro puntò molto sulla programmazione musicale, incentrata principalmente sulla tradizione della canzone napoletana.

Nel corso degli anni, ha visto la presenza delle maggiori famiglie teatrali: dagli Scarpetta ai De Filippo, dai Viviani ai Taranto, dai Maggio ai Di Maio, nonché di attori come Nicola Maldacea e Totò; cantanti come Elvira Donnarumma, Mario Pasqualillo, Salvatore Papaccio. Dopo l'acquisto nel 1923 da parte di Giuseppe De Simone e Gennaro De Falco, nel 1940 fu acquistato da Gustavo Cuccurullo che, nel 1947, lo trasforma in sala cinematografica, rinominandolo cinema Splendore. Negli anni cinquanta e gli anni sessanta, è stato location di manifestazioni piedigrottesche che hanno visto esibirsi cantanti come Sergio Bruni, Mario Trevi, Pino Mauro ed altri artisti napoletani. Il 7 dicembre del 2002 Gustavo Cuccurullo, un pronipote omonimo, riporta la sala alla sua antica dimensione teatrale, riprendendo il nome di teatro Trianon e inaugurando la stagione con Eden Teatro di Raffaele Viviani con la regia di Roberto De Simone. Dall'aprile del 2006 il teatro diventa pubblico, con soci la Regione Campania e la Provincia di Napoli ed è dedicato al grande Raffaele Viviani. Per nomina diretta, il governatore Antonio Bassolino affida la direzione artistica del teatro a Nino D'Angelo, che rimane alla direzione del Trianon dal 2006 fino al 2010. Nel corso del decennio il teatro accumula un debito di quasi 500.000€ con l'Inps, un privato ed alcuni istituti di credito, in particolare il Banco di Napoli e la Banca Nazionale del Lavoro. Ciò porta la struttura ad essere chiusa e messa all'asta il 17 giugno 2014 con un prezzo di partenza di 4,5 milioni di euro. Il 15 gennaio 2015 viene resa pubblica la notizia della possibilità di svendere il teatro e trasformarlo in un supermercato o una sala bingo.

La notizia fa nascere proteste da parte dei dipendenti e della popolazione. Il 19 maggio dello stesso anno, in occasione delle elezioni alla presidenza della Regione Campania, Vincenzo De Luca, candidato del Partito Democratico, tiene un incontro fuori al Teatro, al quale partecipa attivamente anche l'ex direttore artistico Nino D'Angelo. Diventato Presidente della Regione, il 23 luglio De Luca riceve D'Angelo a Palazzo Santa Lucia per definire un piano di lavoro per far riaprire il teatro Trianon. Il 26 novembre 2016, al termine dei lavori, il teatro è inaugurato da De Luca e riaperto al pubblico sotto la direzione artistica di D'Angelo e la presidenza di Giovanni Pinto.





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