Escher, l'impossibile e la Costiera

Boom di presenze nell'ultimo weekend della mostra del grafico olandese al Pan

    di Flora Fiume

Si è appena conclusa al Pan, Palazzo delle Arti di Napoli, la retrospettiva di Escher, che in diverse città ha già battuto ogni record di spettatori. Maurits Cornelis Escher, questo il nome completo dell’artista in mostra, è stato un incisore e grafico olandese vissuto tra la fine dell’Ottocento e la seconda metà del Novecento.

La caratteristica principale delle sue immagini sta nel fatto che rappresentano per lo più archiettetture impossibili o geometrie e disegni in qualche modo interconnessi che si modificano in forme diverse. Costruzioni di scale sapientemente intrecciate. Velieri a cui spuntano le ali per diventare uccelli. Api a cui spuntano branchie e pinne fino a diventare pesci.

Un antesignano del cd. morphing, tecnica, successivamente utilizzata in digitale, che consiste nella fluida e graduale trasformazione tra due immagini diverse. Niente è lasciato al caso. Tutto è studiato in modo maniacale, fino ad arrivare ad una sapiente sintesi tra arte e scienza, in cui le immagini stravolgono le regole in modo del tutto naturale. Sarà per questo che l’artista è particolarmente apprezzato da matematici, fisici e amanti della logica.

Al Pan erano in mostra 200 opere, in un percorso che arriva fino ad oggi, mostrando le influenze che la creatività di Escher ha esercitato da sempre in tutte le arti. Dischi, fumetti, pubblicità, cinema, sono solo alcuni degli ambiti in cui è stato possibile osservare l’impatto dell’incisore olandese dei percorsi impossibili.

Nella tappa partenopea della retrospettiva era in mostra anche una inedita selezione di opere che l’artista ha prodotto durante un viaggio avvenuto all’inizio del secolo scorso tra Amalfi e Ravello. Un viaggio particolarmente importante per Escher, soprattutto a livello personale, perché è durante la sua visita in Costiera Amalfitana che incontra Jetta Umiker, una ragazza svizzera che l’anno successivo sposerà. Sono quindici le opere in cui è possibile ritrovare i luoghi che ha visitato. Atrani, Costa d’Amalfi, Case in rovina ad Atrani, San Cosimo, Ravello e il Borgo di Turello.

Luoghi della Campania tanto cari al cuore di Escher, al punto di riproporre più volte in diverse opere alcuni di essi. Il caso più evidente è la chiesa di Atrani, che campeggia al termine della figura in Metamorfosi II, una delle più famose, in cui pesci diventano prima uccelli, poi poliedri e infine, quasi magicamente, case.





Back to Top