In Sardegna e' La Notte dei Poeti
Intervista all'attrice e scrittrice Chiara Francini, protagonista della 39esima edizione dell'evento
di Daniele Vargiu
Il 39 esimo Festival “La Notte Dei Poeti” (in programmazione fino al 30 luglio 2021) porta sul palco allestito nella zona archeologica di Nora nel comune di Pula, tra cielo e mare, grandi protagonisti della scena nazionale. “Si tratta di un appuntamento irrinunciabile per i turisti e per un pubblico locale sempre più vasto” - ha affermato la sindaca di Pula Carla Medau. - “Il teatro, la musica e la danza si intrecciano alle voci di duemila anni fa”. E la direttrice artistica Valeria Ciabattoni si dichiara contenta della formula vincente dell’evento che propone un ricco cartellone tra teatro, poesia e musica: “Faremo tutto il possibile per far innamorare ancora una volta il nostro pubblico”. Chiara Francini e Andrea Argentieri, scelgono Nora per il loro ritorno sul palco dopo il lockdown con “L’Amore Segreto di Ofelia” di Steven Berkoff. Chiara Francini è nata a Firenze sotto il segno del Sagittario, è laureata in lettere e sin da piccola ha coltivato il sogno di voler far parte del mondo dello spettacolo. La tenacia, lo studio e la bellezza innata, le hanno permesso di diventare una delle attrici e conduttrici più apprezzate in assoluto. Il suo debutto è arrivato con i programmi: “BlaBlaBla” e con “Strucult” e al cinema con i film “Una moglie bellissima” (con Leonardo Pieraccioni) e con “Radio Sex” e “Il mattino ha l’oro in bocca. Le altre esperienze artistiche tramite le quali ha avuto popolarità sono le fiction: Tutti pazzi per amore 2”, dove interpretava Bea, “Non dirlo al mio capo”, dove interpreta Perla (con Lino Guanciale e Vanessa Incontrada) e infine lo show “Colorado”. A seguire ha condotto “Love me Gender”, una trasmissione incentrata sul nuovo modo di concepire una famiglia. Possiede un profilo Instagram aggiornatissimo, ricco di contenuti e di foto che la ritraggono sul lavoro. Chiara oltre che attrice è anche una scrittrice. Portano la sua firma i romanzi: “Un anno Felice”, “Il Cielo Stellato Fa le Fusa”, “Mia Madre Non lo Deve Sapere” e “Non Parlare Con La Bocca Piena”. Nel suo romanzo, “Il Cielo Stellato Fa le Fusa”, Chiara Francini, regala al lettore la possibilità di trasformare il pianto in un sorriso. Sorriso di cui abbiamo tutti bisogno in questo tempo di rinascita in seguito alla pandemia di Covid-19. Il romanzo è ambientato sulle colline di Firenze, in una dimora dal nome insolito: “Villa Peyron al Bosco di Fontelucente” il perno di riferimento è un convegno sul cibo e sulla cultura, attorno al quale si svolgono tutte le dinamiche della storia raccontate dalla scrittrice. Nel corso del convegno sorgerà un imprevisto che terrà i protagonisti rinchiusi più del previsto e così decideranno di ispirarsi al Decameron di Boccaccio, raccontandosi novelle.
Quale emozione hai provato con la riapertura dei teatri, finalmente aperti al pubblico e cosa significa aver portato uno spettacolo come quello di Berkoff qui a Cagliari?
“È un’emozione incredibile anche perché questo posto è veramente magico. E quindi essere in un sito archeologico davanti al mare a recitare un testo appunto che trae le sue origini da due personaggi straordinari come quelli di Ofelia e Amleto, devo dire che è una sensazione che veramente mette insieme tante, tante magie”.
Cosa ti ha lasciato Ofelia, il personaggio da te interpretato?
“Ma… è un personaggio profondamente moderno, perché racconta la sempre eterna favola che è quella della passione, dell’amore, che è perdita di controllo, che è il fatto di non avere più la terra sotto ai piedi. Quindi la grandezza dei personaggi e degli autori è costituita dal fatto che sono sempre incredibilmente attuali e quindi nello specifico in questo spettacolo, ci sono due attori di oggi che danno vita a dei personaggi che sono quelli tratteggiati da Shakespeare. Il file-rouge che li lega è proprio questa favola, queste montagne russe, questa disarmonia prestabilita che da sempre dalla notte dei tempi caratterizza la passione”.
Cosa ti porti dietro del personaggio a livello personale?
“A livello personale ogni volta che interpreto un personaggio, comunque ci sbriciolo Chiara…è esattamente questo. Il fatto che fin dalla notte dei tempi la passione è un’altalena”.
Che differenza c’è tra la Chiara che fa teatro e la Chiara che fa le fiction?
“Lo spettacolo teatrale sicuramente fa venir fuori dei colori che ho a cuore di far vedere”
Dal tuo punto di vista di artista… la pandemia, l’isolamento, la chiusura dei teatri: ritieni che ti abbia arricchito o impoverito?
“Durante la pandemia ho scritto anche il mio quarto romanzo: Il Cielo Stellato Fa le Fusa, che è una sorta di Decamerone, il quale racconta di un gruppo di persone che per passare il tempo e ritrovare l’allegrezza si ritrovano rinchiuse in una villa meravigliosa. Al centro di questo romanzo c’è il dialogo… io credo che sia esattamente quello che in un momento in cui non ci si poteva toccare, non ci si poteva abbracciare, siano state le parole e il dialogo che hanno potuto far sì che ci si toccasse e ci si rassicurasse. Quindi, ho passato la pandemia scrivendo e dando vita a un romanzo che nel suo cuore ha il dialogo. Dostoevskij diceva che la bellezza salverà il mondo e invece penso sia il dialogo che salverà il mondo”.
Un colore che ti rappresenta?
“L’arancione”
Come mai?
“Non lo so… perché l’arancione è un colore vivido ma è anche profondamente malinconico, come me”.
Che tipo di donna ti definisci?
“Sono semplicemente una donna”.
Che legame vi è tra la scrittura e la recitazione?
“In realtà la scrittura e il teatro sono molto simili. Io questo mestiere lo faccio perché voglio ricevere l’amore degli altri esseri viventi. Il cinema e la televisione sono delle telefonate d’amore, mentre il teatro e la scrittura sono degli abbracci”.
L’arte cosa è per te?
“L’arte è vita. È la modalità con la quale io pennello la vita”.
Progetti futuri per i prossimi mesi?
“Ci sarà sicuramente altra scrittura, altro cinema e altra televisione”