Slogan giovanili
Le forme di comunicazione pubblicitaria dei ragazzi
di Silvio Fabris
L'influenza della pubblicità sui linguaggi giovanili può essere riscontrata nell'uso da parte dei giovani di alcune forme di comunicazione pubblicitaria. Lo slogan, in particolare, è usato molto nel linguaggio dei giovani. Si pensi alle scritte che inondano i muri di molti centri abitati. Chi scrive sui muri esprime un'idea nella forma rapida e concisa dello slogan. La sloganizzazione è una caratteristica fondamentale e costante nei linguaggi giovanili. L'uso di slogan da parte dei giovani nasce dal bisogno di veri e propri tic verbali, formule spesso stereotipate e frasi fatte da adottare, deformare, e ripetere in continuazione con gli amici.
Numerosi sono gli slogan provenienti dal mondo pubblicitario e adottati dai giovani già dagli anni ‘90: è nuova?/Lavata con Perlana, o Silenzio/Parla Agnesi (Sobrero 1992, 51). Altri esempi: Mi vuoi tutta ciccia e brufoli? (da "Duplo"); Mira il dito (da "estaTHÈ"); Me cala la palpebra (da "Delonghi"); Bella Alcaciofa (da "Cynar") O così o Pomì (da "Pomì").
L'adozione di questi slogan da parte dei giovani è di breve durata ma contribuisce alla rapidità dei ricambi e quindi alla forte vitalità che caratterizzano i linguaggi giovanili.