In corsa per Ludovica

Padre e figlio, insieme, sulla strada della solidarietà

    di Espedito Pistone

Abbiamo corso per Ludovica. Con me c'era mio figlio più piccolo Luca. Ce l'ha fatta per quasi un chilometro e, quando le forze gli sono venute meno mi ha chiesto: “Come faccio a non fermarmi?”. Mettici tutto il cuore che puoi, gli ho detto, e le cose si aggiusteranno. Ha anche accelerato, ma poi l'ho preso in spalla e padre e figlio sono diventati un'unica cosa.

Ora, nel rivedere le foto e i volti dei partecipanti cerco le parole per esprimere la mia gratitudine per il gesto di umanità che abbiamo condiviso e quando mi sembra di averle trovate le cancello. Allora ricomincio tutto da capo… ma ditemi, dove le trovo le parole per raccontare quei sorrisi, gli abbracci, il sostegno, il calore? Le mie parole non saranno mai all’altezza della generosità e del messaggio che avete consegnato a Luca che non riusciva a prendere sonno e mi diceva: “I tuoi amici, papà, come sono gentili, come sono bravi, ti vogliono bene?”. Sì, penso di sì, ma ne voglio così tanto a loro che basta per tutti… Abbiamo corso per Ludovica e non tutti erano miei amici ma ognuno ce l’aveva nel cuore questa bimba che sta così tanto soffrendo, abbiamo fatto la cosa giusta. Ecco, finalmente, è arrivata la frase che cercavo: abbiamo fatto la cosa giusta, grazie a tutti!

A Luca avrei voluto anche dire: il destino è perfetto, siamo noi a non essere preparati... magari un'altra volta (rimbocchiamoci il cuore)





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