Ancelotti confuso: il Napoli fa cilecca

Misero pareggio contro la Spal. Si segna poco. Turnover eccessivo

    di Davide Martino

Il Napoli non c'è e si vede. Gli azzurri dopo l'exploit di Salisburgo e gli "ottimi" risultati del sabato di Juve e Inter è impegnato in una partita con il solo obiettivo della vittoria. La vittoria che non può sfuggire su un terreno ostico, ma notoriamente favorevole, come quello di Ferrara; contro una squadra destinata agli inferi e con valori tecnici modesti, seppur amalgamata da un signor allenatore. La partita è subito in discesa, con Milik che sblocca al 9' il risultato con un meraviglioso tiro da fuori area dopo l'ottima discesa di Allan (di gran lunga il migliore degli azzurri). Ci aspettiamo una domenica di "relax" con la prospettiva di accorciare sulla vetta e dare seguito alle ultime vittorie. Invece l'imponderabile; la Spal spinge, il Napoli si rilassa e Kurtic segna indisturbato dal vertice piccolo dell'area. Risultato? La squadra si appiattisce, come troppo spesso accade e diventa incapace di risorgere e imporre il proprio (enorme) potenziale. Il pareggio spezza le gambe dei tifosi, dell'ambiente, della società e crediamo anche dell'allenatore che, seppur si dichiara soddisfatto della prestazione, non può essere del risultato finale.

Nelle ultime 5 partite di campionato, il Napoli ha realizzato 5 reti e ne ha subite 3, affrontando squadre come Cagliari, Brescia, Torino, Verona e Spal. In totale ha collezionato 8 punti su 15 e dista dalla vetta 6 punti. Per inciso, è più vicina al 5° posto che al 3°, e si trova al 4°. In queste 5 partite il Napoli non ha mai giocato con la stessa squadra, mai con lo stesso attacco, mai con lo stesso centrocampo e mai con la stessa difesa. Sono ormai 3 partite che non abbiamo più un terzino sinistro, un po' per infortuni un po' per le scelte tecniche. Contro gli spallini il mister ha deciso di inserire le due torri per vincere la partita, ma in campo c'era un solo giocatore capace di arrivare sul fondo e crossare: Callejon. Già perché tutti gli altri esterni erano di piede invertito: Insigne, Di Lorenzo, Ruiz. Puntualmente quindi si accentravano rendendo inutile l'ingresso in campo di Llorente che avrà toccato massimo 3 palloni. Il modulo provato per tutto il precampionato, il 4-2-3-1, è stato abbandonato dopo le prime 2 partite. Troppi gol subiti, 7 per la precisione contro Fiorentina e Juve. Il Napoli in quelle 2 partite ha segnato 7 gol: 2 in più di quelli siglati nelle ultime 5.

Questo ci fa riflettere sul potenziale offensivo della squadra e sul potenziale difensivo. Urge un immediato intervento poiché in questo momento è molto più concreto lo spettro della mancata qualificazione Champions (con le imponderabili conseguenze economiche) che la vetta della classifica.





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