Habemus governo

Come Masaniello, l'esecutivo rivoluzionario si batte contro gabelle e gabellieri

    di Amedeo Forastiere

Finalmente abbiamo il nuovo governo. Il 65° dalla nascita della Repubblica. Viene alla luce dopo 90 giorni di doglie, consultazioni, trattative, minacce di denunzie per atto incostituzionale. Metterà tutti in riga il prof Giuseppe Conte? Avvocato civilista patrocinante in Cassazione, professore di Diritto Privato all’Università di Firenze e alla LUISS di Roma, rispettabilissimo ma totalmente sconosciuto all’elettore medio perché non viena dalla politica.

Al primo "esame" in veste di politico il professore viene bocciato, cade sull’economia, per poi riprendere gli studi per gli "esami di riparazione", superati a pieni voti: così è nato il governo Conte. Un esecutivo a due colori, giallo e verde, come i quadri di Vincent van Gogh…il pittore folle. In tanti contestano i troppi giorni impiegati per le consultazioni, circa tre mesi, molto di più di quanto durò il governo Fanfani 1954, 11 giorni.

Chi mi segue sa bene che cerco di stare fuori dalle vicende politiche, ma di fronte alla nascita di un governo - consentitemi una battuta - strano come questo, non posso astenermi. La maggior parte dei ministri non sono politici. Si tratta di facce sconosciute, ma in compenso di seri professionisti…speriamo in bene!

Trilussa ne La ninna nanna della guerra diceva: Dormi, dormi, cocco bello sennò chiamo Gujermone e Ceccopeppe che se regge co’ le zeppe d’un impero mezzo giallo e mezzo nero. La poesia non c'entra niente con la formazione del nuovo governo, ma c’è qualcosa - e non riesco in questo momento a spiegare cosa - che mi ha riportato a questi versi…forse i due colori?

Ho visto nascere tanti governi, ho visto tutti i politici giurare sulla Costituzione di operare nell’interesse del Paese ma soprattutto degli italiani. Bisogna riconoscere che qualcuno ha mantenuto il giuramento, magari avrebbe potuto fare di più, ma qualcosa nell’interesse degli italiani lo ha fatto. Qualcun altro il giuramento lo ha trasformato in proposito personale… Su questo nuovo governo è stato detto di tutto e di più prima ancora che nascesse, poi alla presentazione della lista dei ministri è arrivato lo tsunami. I mercati si sono scatenati, giù la borsa e in alto lo spread, manco fosse stata annunciata la terza guerra mondiale.

Protagora di Abdera diceva: L’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono. Sta a significare che l’uomo è il metro, il soggetto di giudizio della realtà o dell’irrealtà delle cose, il suo modo di essere e il suo significato. Questo governo, come tutti quelli che lo hanno preceduto, viene subito condannato e assolto, non avremo in temi brevi la vera sentenza, per cui lasciamolo lavorare.

Si parla di governo "rivoluzionario". I ministri vengono dal popolo e non dalle poltrone camerali. Una sorta di rivoluzione popolare, un po’ come accadde nel luglio del 1647 con Tommaso Aniello d’Amalfi, meglio conosciuto come Masaniello. Il giovane pescatore del Seicento si rivoltò contro l’oppressione fiscale, contro gabelle e gabellieri. riuscendo a trascinare con sé tutta Napoli… Chissà perché quando si parla di ridurre le tasse, tutti seguono l’ardimentoso eroe che ha il coraggio di ribellarsi.

Masaniello ottenne quello che voleva in favore del suo popolo, ma fece una brutta fine, come spesso accade anche oggi nella politica. Fu tradito dai suoi stessi compagni, quelli che avevano combattuto al suo fianco. Accusato prima di pazzia e poi di tradimento, fu ucciso a soli 27 anni. Decapitato, la testa fu portata al Viceré in prova della sua morte. E dopo poco vennero reintrodotti tanto le gabelle quanto i gabellieri.

Con Masaniello mi torna in mente una delle più belle canzoni di Pino Daniele, Je so’ pazz’. Voi adesso direte: Prima il poeta Trilussa, poi il filosofo Protagora di Abdera, il rivoluzionario Masaniello, e mo’ Pino Daniele, che c'entra? È la canzone di Pino Daniele che cade, come si dice, a fagiolo. Parla di Masaniello.

Il nuovo governo cosa ha promesso agli italiani? Più libertà, difesa dai ladri, lavoro per tutti, ma soprattutto meno gabelle e meno gabellieri. Proprio come fece 371 anni fa il giovane pescatore Tommaso Aniello d’Amalfi, Masaniello.

Ci ho il popolo che mi aspetta. E scusate vado di fretta. Masaniello è turnato, Masaniello e crisciuto. Je so’ pazzo, Je so’ pazzo, canta Pino.

Alla prossima ragazzi.





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