LIBRI Prufesso', nu bacio
Scritto per capire che cosa vuol dire essere insegnante e non fare l'insegnante
di Maria Neve Iervolino
L’esperienza ventennale di un professore che ha scelto di essere un insegnante e non fare l’insegnante è condensata in Pruffesò, nu bacio di Vincenzo Santoro edito da Iuppiter Edizioni. Le prime pagine sono senz’altro le più coinvolgente con il racconto dell’esperienza come educatore alla comunità minorile di Nisida. Vicino a ragazzi che sembrano non avere scelte e prospettive nella vita l’autore capisce di poter avere una parte importante per risollevare il futuro incerto dei giovani difficili.
Gennaro solito portavoce del gruppo, mi chiedeva se potevano salutarmi con un bacio; per bearmi di quel momento gli chiesi di ripetere la richiesta fingendo di non ave capito e tale fu l’emozione che sentivo che la mia voce tremare e il mio cuore battere forte. Sono le emozioni di un insegnante che ama i ragazzi senza incensarsi e senza porsi nell’astratto ruolo di educatore ma è in grado di ammettere che l’insegnante a volte è un Don Chisciotte che lotta contro montagne di polvere che coprivano un modello di pseudocultura di tipo gesuitico, come nel caso di Monica, che voleva un po’ di tempo per parlare di una questione d’amore, giudicata ridicola dalla cultura eteronormativa che permane in taluni ambienti scolastici ma accolta dal narratore che prova a difendere i suoi studenti in maniera umana.
Queste pagine mostrano una scuola non molto buona, un organismo malato privo di umanità e che invece di invertire questa tendenza è diventata nel corso degli anni sempre più un’azienda e non un luogo di incontro per gli studenti; emblematico è il caso di Gaetano, lo studente protagonista dell’ultimo aneddoto. Senza svelare le difficoltà del ragazzo e l’aiuto che gli venne dal suo insegnante il paragrafo, ed il libro si conclude con: sento spesso oggi Gaetano che lavora in una ditta di trasporti e si occupa dell’amministrazione. È sposato, ha due bambini e oggi come allora quando mi saluta ripete: “Prufessò nu bacio”.
Esistono precedenti illustri di raccolte di esperienze dall’insegnamento, su tutti i lavori di Domenico Starnone, la differenza è che quelli di Santoro non sono racconti di fantasia ma episodi accaduti ad un professore che ha vissuto in prima persona il distacco della società dall’ambiente dell’educazione, con la consapevolezza di ciò che questo ha provocato nelle giovani generazioni.