Benevento, stilosi cromatismi
La mostra si è conclusa con una performance di Body art il 19 maggio
di Vincenzo Maio
Si è conclusa a Ponte, in provincia di Benevento, il 19 maggio, la mostra “Stilosi Cromatismi”, un incontro tra arte e artigianato, ideato ed organizzato dagli artisti Orazio Casbarra, Nicoletta Casbarra, Antonio Ricciuto, Antonio Memoli e Sofiya Bazar. Nella serata finale il pubblico è stato affascinato da una performance di Body Art, dal titolo “Dall’amore ad altri sensi”, a cura del Maestro Giovanni Boccia (nella foto in basso). Sono stati impegnati due modelli, Nicoletta Casbarra e Antonio Ricciuto. Una nota introduttiva è stata letta da Laura Coletta.
Il Maestro Boccia è nato a Striano (Napoli) nel 1949, e si è formato all’ istituto d’arte Palizzi di Napoli nella sezione decorazione. Ha conseguito poi l’abilitazione all’insegnamento, e fino al 2006 è stato docente in discipline pittoriche. Fin da giovanissimo si innamora dell’Africa, un continente che gli darà tantissime soddisfazioni professionali e umane. La sua produzione artistica è un trionfo di colori, un inno alla vita e alla gioia. Di estremo interesse sono le sue performance di Body Art, che affonda le sue radici nelle usanze dei popoli tribali Africani, Indiani e centro-Americani. Una passione nata ufficialmente una diecina di anni fa a Sarno (Salerno), dove fu chiamato per una Body molto particolare, dal tema “Arte e cucina”.
Boccia ha dichiarato: «Sono un po’ di casa nel beneventano. Dopo quattro mie Body a Fragneto Monforte, mi sono espresso ancora una volta in questa specialità qui, a Ponte. E’ una tipica terra di produzione di vini, e quindi non a caso l’aglianico e la falanghina, rispettivamente maschio e femmina come i due modelli, sono stati i temi di questo evento». I presenti hanno visto un ballo olfattivo, gustativo e sensoriale, con Boccia che progressivamente copriva di colori i due modelli sugli arti, sul viso e sul torace.
Ha scritto di lui l’artista Lorenzo Basile: «La pelle dell’ uomo diviene naturale tela con le sue infinite possibilità. Le mani sono i pennelli, la pelle il supporto, i colori lo strumento di racconto. Il colore è l’Africa che vive nel cuore di Boccia, nei colori ci sono i racconti della sua anima, il respiro del suo cuore. I colori con vengono messi a caso ma, pur nella spontaneità del gesto, seguono un ritmo musicale orientato all’ armonia».