Il viaggio straordinario di Corto Maltese

Conclusa il 9 settembre scorso la mostra al Mann sull'eroe di Hugo Pratt

    di Flora Fiume

Chi non avrebbe voluto trascorrere un po’ di tempo in compagnia di un marinaio bello, arguto e tenebroso? Fino al 9 settembre scorso è stato possibile farlo al Mann, grazie alla mostra dedicata a Hugo Pratt e al suo affascinante Corto Maltese.

È vero, a voler essere precisi, non si tratterebbe propriamente di un marinaio in carne ed ossa, ma pur sempre del più famoso fumetto di un maestro mondiale, capace di far sì che anche da un semplice tratto di china possa sprigionare un fascino invidiabile. Eroe virile, forte e muscoloso, Corto arriva dall’Oceano legato ad una zattera, seminudo. Non ha alcuna difficoltà a sedurre le donne che si susseguono nelle pagine del fumetto: tutte femmes fatales, donne calde, dal carattere forte e deciso. Pur diversa l’una dall’altra nessuna di loro incarna la bellezza fisica perfetta. Lentiggini, tratti spigolosi, fronti alte, nasi particolari. Viene da pensare che non siano tanto e solo frutto della fantasia del disegnatore, quanto vera e propria rappresentazione grafica dei suoi ricordi.

D’altra parte lo stesso Hugo Pratt  un po’ lo ammette quando, nel suo “Il desiderio di essere inutile (ricordi e riflessioni)”, Ed. Lizard, scrive “È grazie al mio lavoro che le donne che ho amato continueranno a vivere, fissate per sempre, belle prigioniere nelle vignette delle mie storie, fino a quando qualcuno aprirà l’album e allora andranno vagabondando nella fantasia del lettore”.

Le tavole, gli schizzi, gli ingrandimenti e le fotografie (oltre 100) in mostra ripercorrono “Il viaggio straordinario” di Corto Maltese, alter ego di Pratt, anche attraverso il suo rapporto con le donne, oltre che con il mare e con le sue lunghe avventure. Un modo per rendere omaggio ad un personaggio cult, capostipite della “letteratura disegnata”, emblema della migliore graphic novel europea.

L’esposizione è stata organizzata dal Comicon insieme con Patrizia Zanotti di Cong. Inserita nell’ambito del progetto OBVIA (Out if Bondaries Viral Art Dissemination) dell’Università di Napoli Federico II. Fa parte di un percorso di eventi nell’ambito del progetto “Verso Thalassa. Mare, mito, storia ed archeologia”, tra il Mann e i Campi Flegrei.





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