Cibo, Trilussa e risate: Oddi incanta Napoli
La Andrea Nuovo Home Gallery ha ospitato lo spettacolo A teatro con gusto
di Sveva Della Volpe Mirabelli
In un raro maggio piovoso e tra giorni di primavera inesplosa il diritto alla felicità sembrava farsi per tutti più impellente. Pronti a rispondere a questa naturale esigenza e a restituirne la consapevolezza oltre ogni stagione sono stati l’ingegno e il coraggio di un gruppo di sognatori e professionisti con la rassegna Montedidio racconta, alla sua prima edizione, nata da un’idea di Iuppiter Group, Interno A14 e Amici di Palazzo Serra di Cassano.
Gli organizzatori hanno scelto proprio il diritto alla felicità come tema portante di una serie di eventi che dal 16 al 19 maggio hanno abitato, impreziosendo, la collina di Pizzofalcone, area in cui nell’VIII secolo a.c. nacque Parthenope, il primo insediamento urbano nel territorio tra l’isoletta di Megaride e la collina del Monte Echia. L’eudemonico leitmotiv è stato declinato in pensiero, sentimento, humour, arte, musica e sport lungo 4 giorni di iniziative tra Palazzo Serra di Cassano, la Galleria Borbonica, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, la Scuola Militare Nunziatella e altri luoghi, svelatisi tesori ben custoditi come l’Andrea Nuovo Home Gallery e il suo giardino pensile “segreto” in via Monte di Dio, 61.
In questo spazio multifunzionale in parte residenza e in parte galleria espositiva, attenta all’arte contemporanea (attualmente ospita la bella mostra di Alessandro Mendini e Riccardo Dalisi dal titolo “Rompete le righe! Disegno e libertà creativa”, a cura di Andrea Nuovo e Alessandro Frosini), alle nuove tendenze e alla fotografia, in una sera di mezza primavera, sabato 18 maggio, Montedidio racconta ha messo a tavola la felicità con lo spettacolo “A teatro con Gusto” di e con Corrado Oddi. L’attore, regista e doppiatore abruzzese ha portato in scena la relazione tra teatro e cibo. Il loro innato sodalizio, condito di carica comica e abrasiva, è stato magistralmente narrato in un melologo (musica e voce recitante) che ha messo allo scoperto, attraverso la materia enogastronomica, vizi e virtù del Bel Paese.
La barocca passione per l’arte del cucinare, la fierezza della tipicità, come garanzia di qualità e sicurezza, dei prodotti, l’orgoglio della tradizione, l’audacia nella sperimentazione di nuove ricette, l’insaziabile desiderio di convivialità, l’atavica paura del digiuno sull’orlo del grottesco, tutto al confine tra piacere e ossessione perché, secondo le parole di Oddi: «Noi siamo questo paese a cui piace mangiare. Noi siamo questo paese che mangia senza se e senza ma». Un paese rappresentato in questa occasione da un pubblico partecipe e divertito, introdotto allo show da un gustoso buffet di pietanze estive, innaffiate da calici di buon vino e deliziato nell’intervallo da squisiti desserts.
Il riso un po’ amaro e un po’ spensierato del primo tempo si fa lirico nel secondo, conservando sempre i freschi toni della comicità e dell’ironia. Oddi riprende il monologo rendendo più intima l’atmosfera suggestiva del giardino e gli spettatori, addolcite le bocche nel break, ascoltano poesie e sonetti di Trilussa, Giuseppe Gioacchino Belli e Totò con interesse. Finché con i versi di ‘A livella del Principe Antonio De Curtis e della Ninna Nanna della guerra di Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri tutto diventa chiaro. Quella misteriosa fissazione per l’atto del mangiare, protagonista della prima sezione dello spettacolo, è solo un grande atto d’amore per la vita, la risposta ostinata e godereccia dell’uomo che, felice a tavola, dimentica la sua caducità.